L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato le società Vodafone S.p.A. per 400mila euro, Wind Tre S.p.A. per 300mila euro, Telecom S.p.A. per 200mila euro e Fastweb S.p.A. per 100mila euro
Continuavano ad emettere fattura a carico degli utenti anche dopo la cessazione del contratto e dopo la migrazione verso un altro operatore, motivo per cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato Vodafone, Wind Tre, TIM e Fastweb per un totale di 1 milione di euro.
Una pratica commerciale scorrettam quindi, quella dei quattro operatori telefonici che ora sono stati diffidati dal continuare ad attuare la pratica scorretta ed entro 90 giorni dovranno comunicare all’Autorità le iniziative adottate a tal fine.
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Le istruttorie erano state avviate a fine aprile 2022 dopo che alcune associazioni dei consumatori avevano inviato delle segnalazioni. In alcuni casi, Vodafone, Wind Tre, TIM e Fastweb avrebbero emesso ancora fatture nonostante la richiesta di recesso da parte di utenti privati e aziende, la restituzione degli apparati forniti in comodato d’uso, come i modem, e il passaggio ad altro operatore (con la conseguente doppia fatturazione). Così, AGCM ha accertato diverse criticità nelle procedure aziendali interne adottate per cessazione e migrazione delle utenze. Nel caso di Vodafone, la richiesta di un numero elevato di documenti al cliente ha l’effetto di ritardare e ostacolare il recesso. In generale, l’autorità ha verificato che sono state attuate pratiche commerciali aggressive in violazione del Codice del Consumo.
L’autorità ricorda che l’utente può esercitare il recesso tramite vari canali (raccomandata A/R, PEC, telefono, punto vendita, form online). Il cliente viene ricontattato se la richiesta è incompleta (ad esempio se manca il documento d’identità), altrimenti la disattivazione della linea avviene entro 30 giorni. Nel caso di portabilità, la procedura avviene in automatico tra operatori.
Fonte: AGCM
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