Gli smartphone stanno inquinando l’Europa. Il ricondizionato può essere una soluzione?

Se anziché acquistare uno smartphone nuovo optassimo per quelli riparati o rigenerati, quanto si risparmierebbe in termini di rifiuti ed emissioni?

Se anziché acquistare uno smartphone nuovo optassimo per quelli riparati o rigenerati, quanto si risparmierebbe in termini di rifiuti ed emissioni?

Gli smartphone fanno ormai parte della nostra vita e come dei compagni insostituibili, ma la nostra passione per gli smatphone ha un grande impatto sull’ambiente a causa dell’emissione di gas serra e della produzione di rifiuti.

Il problema dipende soprattutto dal breve ciclo di vita degli smatphone. A differenza di altri elettrodomestici o dispositivi, che sono sostituiti solo quando smettono di funzionare, acquistiamo i nostri smartphone con più frequenza, complici le varie promozioni e le tecnologie sempre più all’avanguardia che ci convincono a cambiare modello più spesso.

Così ogni anno gli smartphone provocano l’immissione di ben 14 milioni di tonnellate di CO2: una quantità di gas serra superiore a quella legata alle automobili immatricolate annualmente in una nazione come il Belgio, che si genera durante la produzione e lo smaltimento dei nostri telefoni.

E, se invece di comprare il nuovo, optassimo per smatphone usati, riparati e perfettamente ricondizionati?

Smartphone destinati alle discariche, anche se perfettamente funzionanti e performanti, spesso provenienti da stock mai venduti o dalle esposizioni, oppure da clienti che cambiano idea subito dopo l’acquisto, senza nemmeno aprire le confezione.

Questi telefoni non possono più essere venduti come nuovi, ma è come se lo fossero ed è possibile acquistarli con sconti anche del 40 o 50%, facendo bene all’ambiente e alle nostre finanze.

Oggi in Europa e in Italia esistono diverse realtà specializzate nella vendita di smartphone ricondizionati. Si tratta di aziende da cui è possibile acquistare in tutta sicurezza prodotto tecnologici di qualità con performance tecniche ed estetiche pari al nuovo e garantiti per un anno.

Esempi di aziende di questo tipo sono la startup austriaca Refurbed, sulla cui piattaforma è possibile acquistare smartphone rigenerati, ma anche tablet e notebook e contribuire alla creazione di spazi verdi: per bilanciare le emissioni negative dei prodotti tecnologici, infatti, Refurbed pianta un albero per ogni acquisto concluso sul suo sito.

Un altro esempio è Rebuy, leader europeo nel mercato dei prodotti elettronici di seconda mano, grazie al quale è possibile acquistare e vendere smartphone, ma anche tablet e fotocamere.

Secondo le stime, il ciclo di vita medio di uno smartphone è di soli 3 anni, ma se riuscissimo ad aumentare questo breve tempo a 5 anni, potremmo risparmiare quasi 10 milioni di tonnellate di CO2 emessa.

Acquistando uno smartphone di seconda mano, rigenerato o ricondizionato potrebbe essere un buon compromesso per rendere più sostenibile la tecnologia, senza troppe rinunce.

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Tatiana Maselli

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