Di nuovo si parla dei messaggi WhatsApp che contengono immagini del terremoto in Marocco e delle “Seismic Waves Card”: ribadiamo che non possono hackerare i telefoni e non sono virus
Negli ultimi giorni, è emerso un nuovo allarmismo riguardo a presunti messaggi WhatsApp che contengono immagini del recente terremoto in Marocco, accompagnati dalla menzione di una “Seismic Waves Card”. Queste segnalazioni hanno destato preoccupazione, poiché si sostiene che tale card possa hackerare i telefoni di chi la riceve.
È però importante fare chiarezza su questa situazione. Il messaggio che circola sui social media suggerisce che il download di immagini legate al terremoto possa portare a virus informatici. Questo fenomeno non è nuovo: simili catene di messaggi sono apparse in passato, spesso sfruttando eventi di grande attualità per generare panico tra gli utenti meno esperti.
L’idea che una card possa contenere virus informatici è particolarmente efficace per attirare l’attenzione, ma è fondamentale mantenere un approccio critico. Nonostante l’agitazione generata da queste informazioni, Bufale.net conferma che finora non esistono prove concrete che confermino l’esistenza di un virus legato a questa “Seismic Waves Card”.
Non ci sono testimonianze affidabili di utenti che abbiano effettivamente ricevuto un messaggio del genere né dichiarazioni ufficiali da parte delle autorità competenti. Questo solleva ovviamente interrogativi sull’affidabilità delle fonti che stanno diffondendo tali notizie.
Nel caso della “Seismic Waves Card” non ci sono link o allegati sospetti
Il messaggio si presenta in modo simile ad altri allarmi virali passati, che hanno utilizzato frasi come “ne parlano tutti” per spingere le persone a prestare attenzione e, in alcuni casi, a condividere ulteriormente la notizia. Questa tattica crea un senso di urgenza e può portare a una reazione impulsiva, spingendo gli utenti a condividere il messaggio senza una verifica adeguata.
È importante ricordare che la maggior parte dei messaggi di allerta di questo tipo si basa su informazioni distorte o infondate. Ad esempio, nel caso della “Seismic Waves Card”, non ci sono link o allegati sospetti che possano realmente mettere a rischio la sicurezza del dispositivo. Questo fa presumere che si tratti più di una bufala che di una reale minaccia informatica.
Insomma, non c’è motivo di allarmarsi riguardo a questa presunta catena di messaggi su WhatsApp. La situazione attuale suggerisce che le paure legate a un presunto attacco informatico derivato da immagini del terremoto in Marocco siano infondate. È sempre consigliabile esercitare cautela e diffidare di notizie non verificate, soprattutto quando si tratta di sicurezza digitale. La verità è che, al momento, non ci sono elementi che giustifichino un simile allerta.
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