Il principio di precauzione deve essere applicato all'utilizzo dei telefoni cellulari, soprattutto per i bambini. Lo ha affermato il Consiglio superiore di Sanità (Css), circa la questione dei rischi potenziali di uno smodato uso dei device mobili particolarmente calda in questi giorni soprattutto dopo il servizio andato in onda su Report.
Il “principio di precauzione” deve essere applicato all’utilizzo dei telefoni cellulari, soprattutto per i bambini. Lo ha affermato il Consiglio superiore di Sanità (Css), circa la questione dei rischi potenziali di uno smodato uso dei device mobili particolarmente calda in questi giorni soprattutto dopo il servizio andato in onda su Report.
Il parere del Css è volto “a un utilizzo non indiscriminato” dei cellulari, “ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità“. Dal canto suo, il ministero della Salute ha indirettamente replicato alla puntata di Report andata in onda nei giorni scorsi, dal titolo “L’onda lunga”, critica nei confronti del colosso dell’elettronica Motorola, e secondo la quale vi sarebbe scarsa trasparenza sui reali effetti delle onde elettromagnetiche nell’apparato cerebrale umano.
“In linea con gli studi dell’Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (Iarc) e in accordo con l’Istituto superiore di sanità – si legge nella nota del dicastero – il Consiglio superiore rileva che non è stato finora dimostrato alcun rapporto di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e le patologie tumorali“.
Tuttavia, precisa il Ministero, avvieremo “una campagna di informazione sulla base delle ultime relazioni degli organismi tecnico-scientifici per sensibilizzare proprio a tale uso appropriato“.
Sulla questione è intervenuto anche Umberto Veronesi, soft rispetto alle correnti allarmistiche: “Non credo che i cellulari facciano molto male, possono dare un lieve aumento della temperatura a una piccola parte dell’apparato cerebrale, ma senza effetti importanti“.
Aug
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