Dopo gli aggiornamenti in materia di accesso e privacy, ChatGPT torna in Italia: ecco cosa è cambiato dopo la sospensione richiesta dal Garante della Privacy Digitale
![chat gpt](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2023/04/chat-gpt.jpg)
@champlifezy/123rf
Vi abbiamo già parlato di ChatGPT, un software molto discusso che sfrutta l’intelligenza artificiale per simulare ed elaborare chat con gli esseri umani.
Lo scorso 5 aprile il Garante della Privacy Digitale (GDPD) ne aveva chiesto la sospensione dopo che il chatbot aveva subito una perdita di dati che riguardavano riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative ai suoi abbonati.
Dopo un periodo di sospensione, ChatGPT è pronto a tornare disponibile nel nostro Paese grazie all’introduzione di nuove misure di sicurezza e alla diffusione di informazioni più dettagliate al fine di rendere gli utenti consapevoli dei loro diritti.
I provvedimenti, operati da OpenAI (la società statunitense che gestisce il software), sono nel dettaglio:
- la pubblicazione di un’informativa per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi (oltre che per ricordare agli utenti il diritto di opporsi a tale trattamento);
- l’ampliamento di un’informativa relativa al trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio: tale informativa è ora accessibile già al momento della registrazione, prima che un utente inizi a usare il servizio;
- il riconoscimento per tutti gli utenti del diritto a opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile;
- l’introduzione di pulsante attraverso il quale, per accedere al servizio, tutti gli utenti dovranno dichiarare di essere maggiorenni (o ultratredicenni con il consenso dei genitori); a questo scopo è stato introdotto il blocco della registrazione degli under tredici grazie alla richiesta della data di nascita.
L’Autorità riconosce i passi in avanti compiuti per coniugare il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti delle persone e auspica che la società prosegua lungo questo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dati – si legge nel comunicato stampa del GDPD.
L’Autorità proseguirà dunque nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell’Unione europea.
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Fonti: Garante della Privacy Digitale
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