Una applicazione che stima l’impatto economico e ambientale di 23 alimenti e che ha l’obiettivo di “generare consapevolezza”. L’abbiamo scaricata e scoperto che, tenendola d’occhio, possiamo anche evitare di sprecare denaro
In occasione della decima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare del prossimo 5 febbraio, arriva lo Sprecometro, ovvero un’app ideata per renderci conto, in definitiva, di quanto cibo gettiamo nella pattumiera e di quanto impattiamo sul Pianeta.
Sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità e nata dal lavoro congiunto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e Last Minute Market (impresa sociale spin off accademico dell’Alma Mater per la Campagna Spreco Zero), l’abbiamo scaricata e provata ad usare, il risultato è presto detto: ci potrebbe essere molta approssimazione a ricordarsi di segnare le cose, ma può essere un buon viatico per iniziare a prendere coscienza di ciò che consumiamo (o non consumiamo).
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In pratica, l’app misura in grammi lo spreco alimentare di singoli e gruppi, valutando la perdita economica in euro), l’impronta carbonica (CO2 e chilometri percorsi da un’auto) e l’impronta idrica (H2O e bottiglie di acqua da 0.5 l).
Tutto ciò – si legge nella nota – per indirizzare le scelte individuali e collettive verso la riduzione dello spreco alimentare, l’adozione di diete sane, l’uso sostenibile delle risorse naturali: suolo, acqua, energia.
L’app
Appena scaricata – da QUI o da QUI – dà sia la possibilità di loggarsi (o creare un account ex novo) sia semplicemente di fare un test.
Ecco alcuni esempi di domande del test questionario:
- Compro più di quanto ho bisogno
- Non so consevare
- Compro confezioni troppo grandi
- Cucino troppo
- Ci sono troppe offerte
- Me ne dimentico e scade/fa la muffa/marcisce/si deteriora odore e/o sapore
Già il questionario è molto divertente, perché consente di fare un vero e proprio recap di ciò che usualmente compriamo o come cuciniamo o conserviamo i prodotti, concentrandosi anche sulle abitudini alimentari degli ultimi sette giorni. Alla fine dice che tipo consumatore sei (noi siamo Parsimoniosi!) e dà consigli utili qualora non dovessi esattamente eccellere…
Quanto allo Sprecometro vero e proprio, abbiamo fatto una simulazione e ipotizzato di andare a sprecare cioccolata (impossibile…), pane e affettati (per ogni tipologia di prodotto, si ha la possibilità di sceglierlo):
E questo è il risultato:
Ipotizzando di sprecare 100 grammi di cioccolato, scopriamo di gettare al vento più di 2 euro, di immettere 700 grammi di CO2 e sprecare anche dell’acqua. In totale, invece, va anche peggio:
Cosa fare allora? Aggiornando puntualmente il nostro comportamento grazie al diario dello spreco contenuto nell’app, possiamo valutare i progressi che facciamo nel corso del tempo fissandoci anche dei veri e propri obiettivi di riduzione. Inoltre, in base ai risultati della rilevazione, l’applicazione propone contenuti educativi video, schede e quiz che aiutano a ridurre quantitativamente e qualitativamente lo spreco e adottare nel contempo diete sane.
Infine, l’app inoltre dei punteggi per ogni variazione in diminuzione dello spreco individuale nel tempo e per ogni contenuto visionato: video, lettura delle schede, risposte corrette dei quiz consentendo di confrontarsi con altri utenti (lo Sprecometro infatti consente di attivare dei gruppi di riferimento: amici, famiglia, classe scolastica/universitaria, dipendenti aziendali, pubblica amministrazione…).
La pecca dell’app? Probabilmente troppo complesso andare di volta in volta ad aggiornare un’applicazione per conoscere quanto ompatta realmente ciò che sprechiamo.
Forse basta solo guardare coscienziosamente il percorso tra frigo e pattumiera di casa e valutare quante volte lo facciamo, basta essere oculati nella spesa e nel consumo e chiederci di volta in volta di cosa abbiamo realmente bisogno. Voi che ne pensate?
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Fonte: SprecoZero
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