106. È questo il numero dei bambini impiegati in ben 11 stabilimenti che forniscono componenti per i prodotti Apple. La scoperta è arrivata grazie a un audit interno, che ha permesso di scoprire alla mela verde di Cupertino come bambini e ragazzi di età inferiore ai 16 anni fossero stati assunti con documenti d'identità falsi nella sua catena di fornitura. In un solo impianto cinese, con cui la Apple ha rotto ogni tipo di rapporto, lavoravano ben 74 dei 106 minorenni.
Centosei bambini impiegati in ben 11 stabilimenti che forniscono componenti per i prodotti Apple. La scoperta è arrivata grazie a un audit interno, che ha permesso di scoprire alla mela verde di Cupertino come bambini e ragazzi di età inferiore ai 16 anni fossero stati assunti con documenti d’identità falsi nella sua catena di fornitura. In un solo impianto cinese, con cui la Apple ha rotto ogni tipo di rapporto, lavoravano ben 74 dei 106 minorenni.
A documentare queste e molte altre terribili condizioni di lavoro è stato il rapporto annuale sulla “Responsabilità dei fornitori“, redatto dopo una lunga polemica che parte con la serie di suicidi della Foxconn, l’azienda taiwanese che assembla prodotti come l’iPad e iPhone, e prosegue con una serie di scioperi e proteste in altri impianti. Nel lunghissimo catalogo di reati, infatti, si annoverano anche salari detratti per punire i lavoratori, test di gravidanza obbligatori per essere assunte, libri paga falsificati per nascondere le informazioni da parte dei revisori, minori utilizzati per il sollevamento di merci pesanti.
“Il lavoro minorile è un argomento a cui nessuna società vuole essere associata“, ha affermato Jeff Williams, vice presidente senior delle operazioni di Apple che ha promesso di sradicare questa orrribile pratica, avvertendo che la missione potrebbe richiedere un certo tempo.
D’altronde, però, come si legge nel report, Apple sembra davvero intenzionata a porre fine a tutte le pratiche di assunzione non etiche e prevenire l’assunzione di lavoratori minorili, prendendo le distanze con tutti i fornitori “scorretti”: “il nostro approccio nei confronti del lavoro minorile è chiaro: non lo tolleriamo e stiamo lavorando per sradicarlo dalla nostra industria. Quando scopriamo fornitori che impiegano lavoro minorile chiediamo azioni correttive immediate“. Missione difficile, certo. Ma forse non impossibile.
Roberta Ragni
Per scaricare il report clicca qui
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