Aveva toccato il fondo. Nonostante la giovanissima età aveva tentato il suicidio a causa dei “demoni” che la tormentavano. Anoressia, ansia, depressione sono stati a lungo i suoi peggiori nemici, ma Amanda Southworth, a soli 16 anni è riuscita a venir fuori dal tunnel e ha sviluppato un'app, AnxietyHelper, per aiutare le altre persone a combattere gli attacchi di panico
Aveva toccato il fondo. Nonostante la giovanissima età aveva tentato il suicidio a causa dei “demoni” che la tormentavano. Anoressia, ansia, depressione sono stati a lungo i suoi peggiori nemici, ma Amanda Southworth, a soli 16 anni è riuscita a venir fuori dal tunnel e ha sviluppato un’app, AnxietyHelper, per aiutare le altre persone a combattere gli attacchi di panico.
Una storia che ha molto da insegnare. Amanda spesso nutriva pensieri suicidi ma ha capito che doveva sfruttare la tecnologia per combatterli. Per quasi metà della sua vita, la ragazza ha lottato contro la depressione.
Fin da piccola ha iniziato a soffrire di disturbi alimentari. La situazione peggiora quando la ragazza e la sua famiglia si trasferiscono da una piccola città di montagna a una zona suburbana di Los Angeles. Da quel momento, gli attacchi di panico iniziano a diventare più frequenti e pochi mesi dopo la giovane cade nell’incubo del suicidio.
“È stato davvero come scavare una buca. Più vai avanti, meno speranza hai” ha raccontato alla CNN.
La paura di chiedere aiuto l’ha sempre frenata e quando invece Amanda l’ha fatto, nessuno è riuscita a capirla fino in fondo: “È solo una parte dell’essere un adolescente’”, si è sentita dire troppo spesso.
A fornirle l’ancora di salvezza è stata la squadra di robotica della sua scuola in cui la ragazza ha trovato uno sbocco improbabile per aiutarla a canalizzare le sue emozioni: la programmazione.
“Quando sono arrivata al campus ho capito che avrei dovuto usare queste abilità e volevo cambiare la persona che ero. Ho deciso che volevo aiutare le persone”.
Quella stessa estate, è nata l’idea di AnxietyHelper. Ora, Amanda è sulla via del recupero, per questo vuole aiutare chi soffre come lei. E l’arma che offre è alla portata di tutti. È AnxietyHelper, un’app che offre giochi ed esercizi per aiutare le persone durante gli attacchi di panico. L’applicazione utilizza anche i servizi di localizzazione di un utente per trovare risorse salvavita nelle vicinanze e include istruzioni e consigli dedicati ai genitori e agli amici per aiutare la persone in difficoltà.
“AnxietyHelper è un kit di strumenti per la salute mentale, che consente di ottenere informazioni su alcune malattie mentali, trovare risorse e utilizzare strumenti per far fronte alla vita quotidiana. Usa l’app per conoscere la tua salute mentale, o per ottenere informazioni sulle profondità della malattia mentale”
Secondo il dott. Adam Haim del National Institute of Mental Health, applicazioni come questa sono importanti e possono diventare parte integrante nella cura delle malattie mentali.
Amanda ha lasciato la scuola per dedicarsi alla sua compagnia senza scopo di lucro AstraLabs. Da allora, ha anche creato una seconda app e ne ha diverse altre in lavorazione.
Per pagare le spese, ha utilizzato tutti i suoi risparmi, lavorando anche come baby sitter. Poi, pochi mesi fa, ha ricevuto una sovvenzione di 25.000 dollari dal fondo per l’imprenditoria sociale di TOMS, che investe in giovani imprenditori che usano le imprese per migliorare la vita. Adesso Amanda sta cercando di raggiungere bambini e ragazzi che lottano contro i loro demoni.
Di certo, un’app non basterà a risolvere un problema dalle radici così profonde ma visto che gli smartphone sono uno degli oggetti più amati dai giovani, probabilmente potrà essere loro d’aiuto.
Quando la tecnologia, quella buona, può davvero salvare la vita…
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Francesca Mancuso
foto: CNN