Le nostre vite sembrano essere governate da smartphone e tecnologia: ecco cinque cose da smettere oggi per invertire la rotta
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Inutile negarlo: viviamo immersi nella tecnologia, e più specificamente nello smartphone, in ogni istante delle nostre giornate – da quando apriamo gli occhi al mattino fino a quando non ci mettiamo a letto alla fine della giornata.
Questo perché il piccolo schermo che abbiamo sempre in tasca o in mano ha smesso ormai da tempo di essere “solo” uno strumento di comunicazione (vocale o scritta), ma con il progresso della tecnologia ha assorbito le funzioni di oggetti diversi.
Lo smartphone è un’agenda, un calendario, un promemoria, la sveglia che suona al mattino, la lista della spesa per il supermercato, la carta di credito, un negozio virtuale, un riproduttore di musica e film, una fonte di informazioni, una consolle per videogiochi e mille altre cose insieme.
Insomma, si tratta di uno strumento incredibilmente utile, che può semplificarci la vita in molti aspetti. Ma può anche rovinarcela. L’uso indiscriminato dello smartphone, oltre a farci perdere un sacco di tempo, risucchia le nostre energie mentali e ci rende demotivati, stanchi e annoiati.
Avete presente quella sensazione di “vuoto” che si percepisce dopo aver trascorso una mezz’oretta a scrollare sui social network o a guardare video di gattini su YouTube? I contenuti di cui abbiamo fruito hanno provocato il rilascio di dopamina a basso costo nel nostro cervello e lo hanno in qualche modo anestetizzato.
Il nostro cervello, che è “programmato” per ottenere il massimo della gratificazione con il minimo sforzo, diventa dipendente da queste scariche di dopamina derivanti dall’uso dei social che, per essere percepite, non necessitano di alcuno sforzo intellettuale o fisico da parte nostra.
Non dobbiamo far altro che aprire un’app di social network e muovere il dito per passare da un contenuto all’altro. Il nostro cervello sarà immediatamente gratificato, e diventerà presto dipendente da questa forma di intrattenimento.
L’abuso di tecnologia nella nostra quotidianità porta all’alienazione dal momento presente, all’isolamento e, in ultimo, all’infelicità. Come possiamo fare per interrompere questo pericoloso circolo di dipendenza e riprendere in mano la nostra vita per essere più sereni e felici?
Ecco cinque abitudini tecnologiche da abbandonare subito (e i consigli per farlo al meglio) per riprendere in mano il pieno controllo della nostra vita e del nostro benessere.
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Scrolling senza fine
Come abbiamo detto, perdersi nei meandri dei contenuti social non porta da nessuna parte – anzi rende il nostro cervello sempre più pigro e poco incline a impegnarsi duramente per ottenere risultati (nello studio, nello sport, nelle relazioni sociali).
Prima di provare qualsiasi soluzione, controlliamo quanto tempo trascorriamo con lo schermo del cellulare acceso e, in particolare, sui social network – tutti gli smartphone sono dotati di un’interfaccia che ci permette di conoscere queste informazioni.
Resteremo sorpresi dalla quantità di tempo perso su Instagram o TikTok, soprattutto se ogni giorno ci lamentiamo di non avere tempo per chiamare un amico o andare in palestra.
Per arginare questo spreco di tempo e di energie, possiamo attivare un blocco temporale all’uso dei social network e delle app che più rubano la nostra attenzione. Non siamo troppo esigenti con noi stessi – almeno all’inizio.
Se siamo abituati a trascorrere ore sui social, impostiamo un limite iniziale di 30 minuti, che ridurremo progressivamente nel giro di qualche settimana: un limite troppo stringente, all’inizio, sarà intollerabile, e noi saremo tentati di abbandonare il nostro proposito.
Contemporaneamente alla limitazione dell’uso dei social, troviamo attività alternative per vincere la noia e tenere occupata la mente. Potremmo sostituire lo scrolling con la lettura di un buon libro, con un’attività manuale (uncinetto, decoupage…) o con un sano cruciverba.
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Sovraccarico di notifiche
I video dei gattini o delle ricette non sono l’unica cosa che crea dipendenza nel nostro cervello. Anche i suoni delle notifiche (messaggi, mail, social) che ci interrompono in continuazione e disturbano la nostra concentrazione, generano dipendenza.
Come mai? Inconsciamente, ogni volta che sentiamo uno squillo, sappiamo che qualcuno sta pensando a noi – e anche questo genera gratificazione. Inoltre, siamo curiosi di sapere chi ci abbia scritto o contattato, e ciò ci porta a prendere immediatamente in mano lo smartphone.
Riprendiamo il controllo della nostra concentrazione silenziando le notifiche non necessarie e impostando la modalità aereo quando stiamo lavorando o stiamo trascorrendo del tempo con persone care, limitando la risposta a messaggi e commenti a uno specifico (piccolo) intervallo della giornata.
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Comparazione sui social media
Spiare le vite degli altri attraverso i social network è deleterio e pericoloso. Fa crescere in noi sentimenti di invidia per l’amico in vacanza in una località esotica, quello che ha un lavoro dei sogni o l’altro impegnato in una relazione sentimentale fantastica.
Quello che vediamo sui social non è la realtà: tutti noi mostriamo solo il lato migliore delle nostre giornate – molto spesso creato artificialmente solo per suscitare ammirazione e invidia negli altri.
Anche in questo caso, limitiamo l’uso dei social e smettiamo di seguire quelle persone (influencer o persone che conosciamo) che finiamo con l’invidiare in modo negativo e tossico.
Prendiamo poi un foglio di carta e una penna, e mettiamo nero su bianco le nostre competenze, i nostri punti di forza, le cose belle della nostra vita di cui spesso non ci rendiamo conto: attraverso questo semplice esercizio scopriremo che abbiamo moltissime cose di cui essere felici e soddisfatti.
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Cellulare a letto fino a tardi
Utilizzare il cellulare fino a tardi, magari portandoselo a letto, rende difficile l’addormentamento danneggia moltissimo la qualità del nostro riposo notturno.
Le luci blu emesse dagli schermi inibiscono infatti il rilascio nell’organismo di melatonina, l’ormone del riposo e del sonno. In pratica, esponendoci a queste luci, inganneremo il cervello facendogli credere che sia ancora giorno, e allontaneremo così il momento di addormentarci.
Inutile dire che una cattiva qualità del sonno notturno danneggia la nostra produttività durante il giorno. Per questo motivo dovremmo spegnere tutti i dispositivi almeno un’ora prima di metterci a letto, lasciando lo smartphone fuori dal nostro ambiente di riposo.
Se facciamo fatica ad addormentarci, resistiamo alla tentazione di trascorrere un po’ di tempo sui social network e leggiamo invece qualche pagina di un libro: la lettura calma i nervi e rallenta il battito cardiaco, predisponendoci a un buon riposo.
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No al multitasking
Per troppo tempo ci è stato detto che fare più cose contemporaneamente (il cosiddetto multitasking) fosse un modo per essere più produttivi.
L’utilizzo della tecnologia, che ci permette di fare più cose allo stesso tempo e di essere in più posti contemporaneamente, non ha fatto altro che supportare i “vantaggi” derivanti dal multitasking.
Essere impegnati su più cose allo stesso tempo ci porta a parcellizzare la nostra attenzione e a essere distratti e poco attenti, e magari a commettere degli errori stupidi che non commetteremmo se fossimo concentrati un una sola cosa alla volta.
Proviamo a concentrarci su un’unica attività (eliminando le distrazioni, come abbiamo detto) e noteremo subito un aumento dei livelli di concentrazione, della velocità e della produttività.
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