La nozione di obsolescenza programmata si riferisce alla vita di un dispositivo o di un oggetto e al fatto che venga prevista, da parte delle aziende e dei proprietari dei grandi marchi, una particolare durata, molto limitata nel tempo.
La nozione di obsolescenza programmata si riferisce alla vita di un dispositivo o di un oggetto e al fatto che venga prevista, da parte delle aziende e dei proprietari dei grandi marchi, una particolare durata, molto limitata nel tempo.
C’è da stupirsi? Non proprio, visto che nel mondo in cui viviamo oggi sono gli interessi personali e aziendali a prevalere su quello di tutti gli esseri viventi. Ma, fortunatamente, un gruppo di ricercatori sta cercando di porre fine a questa forma di trading eccessivo. Si tratta di OEP Electrics, la prima società senza obsolescenza che, sotto la guida dell’imprenditore spagnolo Benito Muros, produce una lampadina a risparmio energetico che assicura il suo utilizzo per più di 25 anni.
Muros, che ha fondato anche il movimento SOP (Senza obsolescenza programmata) sempre per lottare contro la scadenza forzata dei prodotti, dopo nove anni di ricerca con un team di oltre 20 ingengneri di fama mondiale, ha realizzato questa lampadina che non genera rifiuti, e permette al tempo stesso un risparmio energetico fino al 92% e una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 72%.
La società sviluppa tecnologie verdi offre prodotti alternativi necessari per la vita di tutti i giorni senza obsolescenza. In questo modo è possibile affrontare in maniera concreta l’inquinamento e il problema dei rifiuti, fortemente compromesso proprio dal concetto di obsolescenza programmata, che cominciò ad essere usato nei decenni 1920-1930, quando le banche diedero il via ai finanzziamenti alle iniziative imprenditoriali.
La voglia di fare profitto, quindi, ha generato questa forma di “vita accorciata del prodotto”, simbolo di un modello di mercato basato sulla costante necessità di guadagnare, indipendentemente dagli effetti negativi che ricadono sul nostro ambiente. I risultati sono lo sfruttamento delle risorse della Terra. Per questo l’idea principale di Muros è quella di creare la consapevolezza dell’importanza del rispetto dell’ambiente e, soprattutto, denunciare l’obsolescenza programmata, che sta causando gli squilibri più gravi del nostro Pianeta, sia negli ecosistemi che nel modo in cui la ricchezza viene attualmente distribuita.
“Si può fermare questo crimine ecologico e sociale“, assicura l’imprenditore in un’intervista video, ed evitare che “tutte quelle materie prime estratte dal terzo mondo vengano recapitate al mittente sotto forma di spazzatura”. Come? Intensificando le azioni contro le aziende che hanno “sbagliato in passato” e spingendole verso una maggiore consapevolezza sociale e ambientale grazie a prodotti durevoli ed ecocompatibili, dice Muros. E, aggiungiamo noi, scegliendo un nuovo modello economico, estraneo al concetto di crescita infinita.
Roberta Ragni
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