iPad3: 5 cose che dovete sapere prima di acquistare il nuovo gioiello Apple

iPad 3: ormai mancano solo pochi minuti al lancio, alle 10.00 ora locale (le 19.00 in Italia) presso lo Yerba Buena Center of Arts di San Francisco, dell'ultima versione della terza versione della tavoletta magica

iPad 3: ormai mancano solo pochi minuti al lancio, alle 10.00 ora locale (le 19.00 in Italia) presso lo Yerba Buena Center of Arts di San Francisco, dell’ultima versione della terza versione della tavoletta magica e continua, in queste febbricitanti ore prima dell’evento, l’incessante girandola di anticipazioni, rumors e indiscrezioni su aspetto e funzionalità del nuovo prodotto Apple, un gioiellino che, secondo gli analisti sarà in grado di far balzare le vendite a quota 100 milioni di iPad entro la fine del 2012.

Insomma, per gli appassionati delle nuove tecnologie oggi è il grande giorno, segnato ormai da tempo sul calendario. Ma prima che la tentazione di correre a comprare l’iPad3 si impossessi anche di voi, ci sono alcune cose che dovreste sapere sulla Mela di Cupertino e sulle sue politiche aziendali. Ecco le 5 cose che dovete sapere prima di acquistare l’iPad 3, che toccheranno le coscienze anche dei più grandi fan del compianto Steve Jobs.

Violazione dei diritti umani

Come forse avrete letto o visto in tv, le fabbriche cinesi legate alla Apple sono state accusate più volte e da diverse associazioni di gravi violazioni dei diritti umani. Al loro interno sono stati impiegati bambini di età inferiore ai 15, gli operai sono stati sottoposti a straordinari forzati, costretti a subire la precarietà del lavoro e il clima di perenne ricatto, con provvedimenti disciplinari ai danni di chi rallenta il ritmo della produzione. Solo per citare uno dei tanti documenti, date un’occhiata a “The other side of Apple“, uno studio realizzato da 36 ong cinesi sulle pessime condizioni dei lavoratori.

Suicidi Foxconn

Foxconn è diventato uno degli stabilimenti più tristemente famosi al mondo, dopo l’incredibile serie di suicidi che si sono susseguiti al suo interno nel 2010 proprio a causa delle cattive condizioni di lavoro e dei bassi salari, ma anche per la mancanza di relazioni umane dentro la fabbrica e le pressioni psicologiche da parte del management. Ma da allora dei “miglioramenti” sono stati fatti: per prevenire queste tragedie la Foxconn ha installato delle reti “anti-suicidio”. Bel modo per risolvere la situazione…Per approfondire questo tema, consiglio di dare un’occhiata al video Deconstructing Foxconn del Professore Jack Qiu.

Inquinamento

Oltre allo sfruttamento dei lavoratori, altro “marchio di fabbrica” dei gioiellini Apple è l’inquinamento ambientale provocato dai sistemi di produzione dei fornitori pericolosi per l’ambiente, la salute dei lavoratori, ma anche degli abitanti che vivono intorno alle fabbriche. Il tutto sarebbe documentato in Bad Apple, un rapporto realizzato a seguito di un’indagine condotta per cinque mesi dalle ONG cinesi. Il dossier mostra una situazione agghiacciante che va dagli scarichi illegali di sostanze inquinanti contenenti rame, nickel e cianuro, alla prova della liberazione di gas tossici, passando per le emissioni industriali che superano di gran lunga i limiti di legge.

Fair Labor Association

A seguito delle continue critiche sull’inquinamento ambientale e sulla violazioni dei diritti umani, la Apple ha aderito alla Fair Labor Association, acconsentendo a far condurre delleispezioni nelle ditte di assemblaggio asiatiche. Una squadra della FLA intervisterà oltre 35.000 dipendenti, ma, se per un rapporto completo dovremmo aspettare il mese di marzo, alcuneindiscrezioni rivelerebbero che gli ispettori hanno già trovato “tonnellate” di problemi.

Tentativi di sostenibilità

Se questa è la situazione sui fornitori della Apple, senza citare la vergognosa situazione delle miniere congolesi, in cui si estrae “semi-legalmente” il Coltan, in casa propria, negli States, la Mela pare aver fatto grandi passi in avanti per migliorare il bilancio sociale e ambientale. Ne sono un esempio l’installazione di nuovi pannelli solari per alimentare il data center del North Carolina, il centro server dove sono contenuti i dati iCloud, o il fatto che nell’Eco-guida ai prodotti elettronici recentemente aggiornata di Greenpeace, dove l’Azienda di Tim Cook si piazza ben quarta, grazie alle sue strategie di recupero dei rifiuti elettronici o l’utilizzo di materiali non tossici. Ma la Apple continua la sua marcia anche verso l’innovazione tecnologica e, rinnovando il suo interesse per le energie alternative, pare stia fortemente puntando sull’idrogeno.

In conclusione, nonostante gli sforzi di trasparenza e sostenibilità, i dipendenti in Cina e negli altri Paesi asiatici continuano a sopportare condizioni di lavoro insostenibili. Forse quando la FLA concluderà le proprie verifiche sarà un po’ più chiaro se l’iPad3 e tutti gli altri prodotti Apple potranno essere un po’ più sostenibili, sia dal punto di vista sociale che ambientale. E se proprio non potete fare a meno dell’acquisto super geek, non conviene almeno aspettare fino ad allora?

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