Dimenticate la solita chiavetta USB in plastica e altri materiali poco green. Pensate a qualcosa di ecologico, di riciclabile e di riutilizzabile. È nata così la chiavetta di intelliPaper
Dimenticate la solita chiavetta USB in plastica e altri materiali poco green. Pensate a qualcosa di ecologico, di riciclabile e di riutilizzabile. È nata così la chiavetta di intelliPaper.
L’omonima società ha trovato infatti il modo di trasformare frammenti minuscoli di carta in unità USB perfettamente funzionanti, che potrebbero rivoluzionare l’industria dei materiali stampati e ridurre la grande quantità di rifiuti elettronici che attualmente arricchiscono le discariche.
La carta? Uno spreco, avranno pensato in tanti. Tutt’altro. IntelliPaper, per creare le sue unità USB, utilizza carta giù usata e destinata al cestino dei rifiuti, trasformando qualsiasi cosa, da una cartolina ad un biglietto da visita, da un volantino pubblicitario ad un biglietto d’auguri, in un dispositivo di archiviazione. Una volta pronto, gli utenti possono utilizzarlo proprio come una comune chiavetta, inserendo il pezzo di carta in un computer per inviare e ricevere file. Allo stesso modo, al proprio biglietto da visita potrebbe integrata la memoria USB, come su una cartolina e su un biglietto d’auguri.
intelliPaper colma il divario tra la stampa e l’elettronica con questi strumenti di storage a basso costo, permettendo di memorizzare le informazioni digitali sulla carta come si fa adesso con le normali chiavette USB in plastica.
Ma come fanno a memorizzare i dati se sono di carta? Domanda più che lecita. Al loro interno le chiavette incorporano un piccolo chip di silicio tra gli strati di carta, laminati e tracce che si collegano al chip.
intelliPaper offre tre applicazioni personalizzabili di questa tecnologia per le USB cartacee che includono un lettore/programmatore e il software: lo USB Starter Kit ($ 30), il blank USB paper kit ($ 40), e kit “biglietto di auguri” ($ 50).
Per avere la nostra chiavetta sempre con noi, abbandonando la plastica una volta per tutte.
Francesca Mancuso
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