EIT Award 2024: dalle bioschiume alle batterie agli ioni di sodio, le innovazioni (green) finaliste più promettenti d’Europa

Scopri i 9 finalisti degli EIT Awards 2024, i premi dedicati agli innovatori più promettenti d'Europa tra cui spiccano progetti incentrati sulla sostenibilità e in grado di fare la differenza.

Quali sono le innovazioni e gli imprenditori europei più promettenti, destinati a cambiare il mondo? A decretarli ci pensano anche quest’anno gli EIT Award 2024 i riconoscimenti dedicati agli innovatori più lungimiranti del Vecchio Continente che verranno assegnati il prossimo 20 febbraio a Bruxelles. Proprio oggi si è tenuta la cerimonia che ha decretato i 9 finalisti tra i 20 candidati selezionati da 15 Paesi europei. Tra questi anche un progetto tutto italiano per il monitoraggio e la tutela degli ecosistemi marini che purtroppo non è stato selezionato. Ora è possibile votare i propri preferiti

Ogni anno, gli EIT Awards alzano il livello delle innovazioni rivoluzionarie che emergono dalla comunità EIT e quest’anno non fa eccezione. – ha dichiarato Nektarios Tavernarakis, presidente del consiglio di amministrazione dell’EIT – Essendo il più grande incubatore di innovazione d’Europa, l’EIT ha una missione speciale, quella di coltivare gli artefici del cambiamento di domani, e gli EIT Awards dimostrano proprio questo: innovazioni che affrontano alcune delle nostre più grandi sfide.

I premi EIT 2024

Organizzati durante l’INNOVEIT, questi prestigiosi premi nascono con l’obiettivo di celebrare l’eccellenza nell’innovazione europea onorando individui, team e soluzioni che affrontano con ingegno ed efficacia le sfide globali del nostro tempo, legate al cambiamento climatico in primis ma anche alla salute, alla digitalizzazione e altro ancora. Tra tutti i finalisti 2024 nelle 4 categorie abbiamo provato a selezionare quelli più green e sostenibili, che affrontano le tematiche a noi maggiormente più care,  i cui progetti spaziano dall’ambito delle batterie sostenibili all’agricoltura rigenerativa, offrendo soluzioni innovative e promettenti per le sfide contemporanee.

Quattro le categorie:

  • EIT Change Award (Premio Changemaker):  celebra il membro più promettente della Comunità EIT, il quale si distingue come modello o leader, con iniziative in grado di generare un significativo impatto sociale.
  • EIT Innovation Team Award (Premio Innovazione di Squadra): destinato al miglior team composto da individui provenienti dall’accademia, dall’industria e dalla ricerca, che hanno sviluppato un prodotto o servizio unico con potenziale rivoluzionario nel proprio settore.
  • EIT Venture Award (Premio Venture): celebra la startup più promettente che si è distinta nei programmi di accelerazione o supporto aziendale strutturato della Comunità EIT.
  • EIT Public Award (Premio Pubblico): la categoria destinata alla miglior innovazione votata dal pubblico.

Inoltre, insieme ai Premi EIT, sempre il 20 febbraio all’interno dell’EIT Summit verrà assegnato il Premio Europeo per le Donne Innovatrici (European Women Innovators Prize), dedicato alle donne imprenditrici che hanno portato avanti le innovazioni più rivoluzionarie d’Europa, le cui idee stanno promuovendo un cambiamento positivo sia per le persone che per il Pianeta.

I finalisti più green e sostenibili

finalisti

Dalle 20 nomination designate nei mesi scorsi, sono stati oggi decretati i 9 finalisti, 3 per ciascuna categoria (esclusa quella del pubblico che verrà assegnata direttamente il 20 febbraio) tra cui verranno scelti i vincitori che si assicureranno 50.000 Euro. Segnaliamo, tra questi, i progetti e le persone che maggiormente ci hanno impressionato perché proiettati verso soluzioni sostenibili e, in particolare,:

  • Alba Forns Albuixech (Spagna): COO e co-fondatrice di Climatize, una piattaforma di investimento a impatto che facilita gli investimenti in progetti di energia rinnovabile, promuovendo la sostenibilità e il finanziamento per impianti solari che supportano le comunità locali.
    Axel Rimbaud (Francia): creatore di MEL, un’ONG cilena per la sicurezza stradale che lavora per ridurre gli incidenti stradali, promuovendo la mobilità attiva e l’uso dei trasporti pubblici per creare strade più sicure e sostenibili.
    Mohamed Gamal Elamir Mohammadein (Egitto): Co-fondatore di Woamy, specializzato in bioschiume a base di cellulosa come alternativa sostenibile alle schiume plastiche. Il suo impegno nell’ambito di EIT RawMaterials mira a ridurre i rifiuti plastici nocivi per l’ambiente.
  • Altris (Svezia): rivoluziona la tecnologia delle batterie sostenibili con le loro batterie agli ioni di sodio, ideali per sistemi di accumulo dell’energia e veicoli elettrici leggeri.
  • HiQ-CARB (Germania): produce nanomateriali sostenibili ed efficienti per batterie ad alte prestazioni, contribuendo a veicoli elettrici con maggiore autonomia e dispositivi con una maggiore durata della batteria.
  • Enline (Portogallo): utilizza tecnologia di intelligenza artificiale per ottimizzare il monitoraggio delle risorse di trasmissione di energia, migliorando l’efficienza energetica e riducendo le perdite e le emissioni.
  • ReCatalyst (Slovenia): trasforma la tecnologia dell’idrogeno, fornendo catalizzatori personalizzabili per superare le sfide legate ai metalli preziosi nelle celle a combustibile.

A questi 7 si aggiungono Biosimulytics e inHEART , maggiormente improntati su progetti di salute.

Potete già votare fino al 20 febbraio il vostro preferito a questo indirizzo: https://eit.europa.eu/minisite/20028/nominees

Ci teniamo a sottolineare e dare visibilità anche ai candidati non selezionati tra i finalisti ma con innovazioni particolarmente degni di nota perché incentrate sullo sviluppo sostenibile in diversi settori. Ognuno di questi candidati rappresenta, infatti, un esempio di leadership e impegno nel promuovere l’innovazione sostenibile e il cambiamento positivo nella propria comunità a prescindere poi dal podio:

  • Agrovar (Bulgaria): guida il passaggio dall’agricoltura convenzionale a quella rigenerativa attraverso un software all’avanguardia che offre strumenti avanzati per un processo decisionale informato e la gestione delle colture in tempo reale.
    Circu Li-ion (Lussemburgo): propone un processo di upcycling delle batterie completamente automatizzato, riducendo i costi di riciclaggio e le emissioni di CO².
  • Stilride (Svezia): affronta l’inefficienza e gli impatti ambientali della produzione della lamiera attraverso l’automazione del processo di piegatura della curva, migliorando l’efficienza energetica.
  • NUCAPS (Spagna): sta sviluppando una nuova generazione di ingredienti funzionali attraverso la tecnologia di microincapsulazione con proteine, contribuendo a migliorare la nutrizione e la salute a livello globale.
  • Marnie Janet McGregor (Canada): Presidente del consiglio di amministrazione di Ecogenia, che si impegna a dare potere ai giovani greci attraverso un modello di servizio a pagamento, promuovendo iniziative di sviluppo sostenibile e resilienza energetica.
  • Matyas Bekecs (Ungheria): Un appassionato di agricoltura rigenerativa che sta trasformando la sua fattoria in un esempio di sostenibilità. Attraverso il programma di consulenza di EIT Food, mira ad adattare la teoria dell’agricoltura rigenerativa al contesto ungherese.

Premio EIT 2024: L’Innovazione Italiana di W-Sense

Tra i candidati degli EIT 2024 che purtroppo non sono stati selezionati c’è anche un’innovazione italiana che brilla per la sua visione e il suo impatto ambientale. Si tratta di W-Sense, un progetto nostrano all’avanguardia nel controllo e nel monitoraggio in tempo reale delle attività subacquee, che ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui comprendiamo e preserviamo l’ambiente marino.

W-Sense propone, infatti,  soluzioni wireless per la raccolta di dati sottomarini in modo economicamente vantaggioso, migliorando così l’efficienza operativa e promuovendo una gestione più sostenibile delle risorse marine oltre che offrire una visibilità senza precedenti delle attività subacquee. Attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, il team italiano sta contribuendo in modo significativo a una migliore comprensione non solo degli ecosistemi marini, ma soprattutto delle minacce che stanno affrontando. Oltre che al raggiungimento dell’Obiettivo 14 dei che mira a proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini.

Un’innovazione questa che oltre a far luce sugli abissi, porterà lustro anche al nostro Paese. Noi di GreenMe abbiamo fatto il tifo per loro e li incontreremo dal vivo  alla premiazione di Bruxelles il prossimo 20 febbraio dove potremmo intervistare e conoscere i vincitori. Stay tuned.

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