Digital Panda System: quando la tecnologia aiuta a salvare i panda giganti (e i panda rossi) da incendi e bracconaggio

Le autorità cinesi stanno facendo di tutto per tutelare i loro panda giganti nel territorio nazionale. Una riserva è stata da poco dotata di tecnologia avanzata per gestire il numero degli esemplari ospitati e salvaguardare la specie che, seppur ora vulnerabile, è a rischio estinzione

Riconoscimento facciale, un sistema di allarme di ultima generazione per la rilevazione di incendi e ancora molto altro. Queste le nuovissime misure introdotte dal Governo cinese nel Parco nazionale del Panda Gigante, un’area di due milioni di ettari nata per proteggere questa splendida specie, ma anche i panda rossi  tornatati alla ribalta con il film Disney.

La riserva è la casa di circa 1800 panda e 8000 specie animali e vegetali, si estende nelle province di Sichuan, Gansu e Shaanxi e conta oltre 140.000 dipendenti tra ranger, veterinari e ricercatori. Un territorio immenso che, chiaramente, risulta difficile da gestire. Ecco perché la Cina ha fatto affidamento al hi-tech, dal cielo alla terra, per prendersi cura dei suoi panda giganti e del loro habitat.

Il Digital Panda System, realizzato dal colosso Huawei, è stato istallato nel 2021 nei punti nevralgici del Parco nazionale ed è pienamente in funzione dall’inizio del corrente anno. Già in pochi mesi le 596 videocamere, 45 telecamere a infrarossi, droni e satelliti hanno consentito di ridurre il rischio di incendi boschivi del 76% rispetto a quanto registrato lo scorso anno nello stesso periodo.

Questo sistema di ultima generazione funziona come un campanello d’allarme con una visione a 360° del Parco. Riesce infatti a coprire quasi tutta l’estensione della gigantesca riserva, avvisando i ranger del Parco in caso di incendio e rendendo possibile un intervento tempestivo.

Un altro importantissimo vantaggio che questa tecnologia offre è di sostituire i microchip dei panda con un impianto di riconoscimento facciale. Si tratta di un enorme passo avanti che consente di monitorare il numero di esemplari presenti in natura senza utilizzare metodi invasivi – come i microchip – che rendono invece difficile una stima accurata.

A tale scopo Huawei ha perfezionato un algoritmo sviluppato in precedenza, ampliando di molto il database.

Il sistema ha fornito a guardie forestali e scienziati ulteriori ‘occhi e orecchie’ per ridurre il numero di intrusioni in questi ambienti già difficili e rendere più efficace la protezione delle foreste e dei panda,

ha affermato Yue Kun di Huawei.

Grazie a questa soluzione hi-tech la Cina ha tutti gli strumenti per salvaguardare i panda giganti e garantire alla specie ora vulnerabile un futuro più radioso.

Fonte: Huawei

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