Il condizionatore in terracotta realizzato con la stampa 3D che unisce innovazione e tradizione
Da un restyling moderno degli antichissimi metodi di raffrescamento per evaporazione, ecco un dispositivo stampato 3D per l’aria condizionata che permette di dire addio ai sistemi di raffreddamento inquinanti.
In collaborazione con l’agenzia Entreautre, il designer Simon Pavy ha concepito un innovativo dispositivo di raffreddamento ecologico realizzato in terracotta, con l’intento di fornire un’alternativa alla tradizionale aria condizionata. La loro creazione, un condizionatore in terracotta fabbricato attraverso la stampa 3D, si basa su un principio elementare tratto dalle pratiche tradizionali: l’impiego di un recipiente poroso in terracotta riempito d’acqua.
Volevamo creare un effetto intrigante, massimizzando la superficie della parete bagnata esposta all’aria ventilata. Grazie alla stampa 3D della terracotta, abbiamo potuto esplorare volumi complessi. Questo processo naturale ci ha anche permesso di fare una scelta estetica coerente, creando un prodotto che esprime la visione che sta alla base di tutto il processo.
Questi disegni tradizionali hanno dei complessi motivi geometrici che non servono solo a decorare, ma anche a rinfrescare l’ambiente: l’aria calda che entra dalle aperture strette si raffredda cambiando la sua pressione da alta a bassa, riuscendo ad eliminare meglio il calore.
L’arte della stampa in 3D per la ceramica
Ma come hanno fatto a realizzare una forma così particolare? Ebbene, i progettisti hanno usato un software speciale chiamato Grasshopper, che permette di disegnare in 3D usando dei blocchi visivi invece che dei codici. In questo modo, infatti, hanno potuto esplorare diverse soluzioni geometriche e parametriche, impossibili da realizzare con i metodi tradizionali.
Per produrre il condizionatore, si sono serviti della preziosa collaborazione di Olivier Van Herpt, un artista che ha inventato una stampante 3D per la ceramica, in grado di realizzare degli oggetti in terracotta depositando dei filamenti sottili uno sopra l’altro, come se fossero dei mattoncini. Il risultato è una struttura organica e naturale, che non solo funziona bene, ma è anche bella da vedere.
Il team ha dichiarato di essere orgoglioso del loro progetto, che unisce innovazione e tradizione, tecnologia e arte, scienza e natura. Prima di poterlo mettere sul mercato, però, devono ancora testare il condizionatore sotto vari aspetti, quali la resistenza della terracotta, la tenuta dell’acqua, l’efficienza del flusso d’aria e la capacità di raffreddamento in ambienti caldi.
Attualmente il prototipo è ancora in fase di test, ma dovrebbe arrivare sul mercato agli inizi del 2024 (per saperne di più potete visitare il sito www.simonpavy.com).
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Fonte: Simon Pavy
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