L'innovativa soluzione di raffreddamento sostenibile proposta da un team di ricerca internazionale per affrontare le sfide poste dal riscaldamento globale: un'alternativa ecologica ai condizionatori d'aria tradizionali
Con l’inasprirsi delle condizioni climatiche a causa del riscaldamento globale, assistiamo a un crescente bisogno di sistemi di raffreddamento, soprattutto nelle regioni calde e secche. Questa esigenza, tuttavia, pone seri problemi alle infrastrutture energetiche, che si trovano già in uno stato di precarietà. Un elemento di particolare rilevanza è il fatto che, nonostante la loro elevata efficienza, i condizionatori d’aria tradizionali contribuiscono significativamente all’emissione di gas serra, a causa dei fluidi refrigeranti che utilizzano. In questo scenario, un team di ricercatori provenienti dalla McGill University, dall’UCLA e da Princeton propone una soluzione alternativa, sostenibile ed economica ai sistemi di condizionamento dell’aria convenzionali.
Questo gruppo di scienziati ha pubblicato uno studio su Cell Reports Physical Science, introducendo un concetto rivoluzionario. Il loro progetto, ideato dal professor Salmaan Craig, promette di offrire una soluzione di raffreddamento efficace anche durante le ondate di calore e in situazioni di interruzione dell’energia elettrica. Il fulcro della ricerca è stato capire come le tecniche di raffreddamento passivo potessero superare le prestazioni delle unità di condizionamento tradizionali, migliorando al contempo il comfort ambientale interno.
Il potenziale di raffreddamento dei materiali
Il nucleo della ricerca si concentra sullo sfruttamento del potenziale di raffreddamento di determinati materiali, combinato all’uso di un sistema di ventilazione che controlla la temperatura. Questi materiali, noti per la loro capacità di riflettere la luce solare, vengono comunemente impiegati per prevenire il surriscaldamento dei tetti e per ottimizzare l’efficienza di sistemi di raffreddamento come i refrigeratori, facilitando la dissipazione del calore.
Il team ha esplorato modalità innovative per integrare questi materiali nei progetti di architettura, riuscendo a elaborare una soluzione che non solo offre un efficace raffreddamento passivo degli spazi interni, ma contribuisce anche a preservare la qualità dell’aria all’interno degli edifici, come spiegato da Rémy Fortin, autore principale dello studio e dottorando presso la Scuola di Architettura Peter Guo-hua Fu:
Abbiamo scoperto che potevamo mantenere la temperatura dell’aria diversi gradi al di sotto della temperatura ambiente prevalente, e diversi gradi ulteriormente al di sotto del ‘gold standard’ di riferimento per il raffreddamento passivo.
Gli scienziati coinvolti nel progetto nutrono la speranza che il loro lavoro possa stimolare architetti, ingegneri e specialisti in metallurgia a valutare più attentamente il potenziale di raffreddamento dei materiali nelle loro creazioni architettoniche.
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Fonte: Cell Reports Physical Science
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