La nuova direttiva dell'Ue sul "diritto alla riparazione" garantisce nuovi importanti vantaggi ai consumatori, consentendo loro di rivolgersi direttamente ai produttori per ottenere riparazioni tempestive e il più possibile economiche dei propri dispositivi
A fine aprile, il Parlamento europeo ha ratificato in via definitiva la direttiva sul cosiddetto “diritto alla riparazione” con una schiacciante maggioranza di 584 voti favorevoli, solo 3 contrari e 14 astensioni. Questa direttiva, volta a fornire chiarezza e norme riguardanti l’obbligo per i fabbricanti di riparare i dispositivi, rappresenta un passo significativo contro l’obsolescenza programmata e verso un’economia più sostenibile.
La nuova legge dell’Unione Europea impone ai produttori di fornire servizi di riparazione tempestivi ed economici per i beni fuori dalla garanzia, oltre a informare i consumatori sul loro diritto alla riparazione. Inoltre, le merci in garanzia legale, se riparate, godranno di un’ulteriore estensione di un anno, incentivando così i consumatori a optare per la riparazione anziché la sostituzione.
Una volta scaduta la garanzia, i produttori saranno comunque tenuti a intervenire sui prodotti tecnicamente riparabili, come lavatrici, aspirapolvere e smartphone. Inoltre, i consumatori avranno la possibilità di usufruire di un dispositivo sostitutivo durante il periodo di riparazione o, in alternativa, di optare per un apparecchio ricondizionato.
Per facilitare il processo di riparazione, sarà disponibile un modulo europeo di informazione per i consumatori, che fornirà dettagli sui servizi di riparazione disponibili, inclusi il prezzo e la durata dell’intervento. Sarà inoltre creata una piattaforma online europea con sezioni nazionali per aiutare i consumatori a individuare facilmente negozi di riparazione locali e venditori di beni ricondizionati.
Cosa cambia per i dispositivi in garanzia e non
I cambiamenti dunque sono parecchi e, per i dispositivi non più in garanzia, possono essere riassunti così:
- Scaduta la garanzia di conformità (quella che vale due anni dalla consegna del prodotto), i consumatori potranno rivolgersi direttamente ai produttori per ottenere la riparazione di determinati dispositivi, gratuitamente o a prezzi ragionevoli. Questo cambiamento riguarda attualmente alcuni prodotti tecnicamente riparabili, come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, aspirapolveri, display elettronici, cellulari, tablet, cordless. Tuttavia, si auspica l’estensione di questa lista a più dispositivi possibile
- Una piattaforma online europea fornirà tutte le informazioni utili ai cittadini per la riparazione, con uno spazio dedicato ad ogni Stato per individuare centri di riparazione e negozi di articoli ricondizionati. Il sito offrirà dettagli sulle condizioni di riparazione, compreso il tempo necessario e la disponibilità di beni sostitutivi temporanei. Inoltre, consentirà di richiedere un “modulo europeo di informazioni sulla riparazione” con una stima del prezzo, per aiutare i consumatori a valutare se conviene riparare il prodotto
- Ogni Stato dovrà adottare almeno una misura che incentivi i consumatori a riparare i propri beni dopo la scadenza della garanzia di conformità. Queste misure possono includere buoni e fondi per le riparazioni, corsi di riparazione o sostegno ai “repair café”, dove i cittadini possono ricevere assistenza per riparare i propri beni o farli riparare ad altri con competenze specifiche, con possibili riduzioni dell’aliquota IVA per il pagamento
In caso di prodotti ancora in garanzia, invece:
- Il consumatore avrà sempre il diritto di scegliere tra riparazione e sostituzione
- Se si decide di riparare un prodotto durante i due anni di garanzia, sarà concesso un anno di garanzia aggiuntivo sul prodotto riparato
- Obbligo per i venditori di informare i clienti sulla possibilità di scegliere tra riparazione e sostituzione del prodotto. Inoltre, è previsto l’obbligo di comunicare al cliente l’estensione della garanzia di un anno nel caso si opti per la riparazione
Le nuove norme mirano anche a rafforzare il mercato delle riparazioni dell’UE e a ridurne i costi. I produttori saranno obbligati a fornire pezzi di ricambio e strumenti ad un prezzo ragionevole, e non potranno impedire l’uso di pezzi di ricambio di seconda mano o stampati in 3D da parte di riparatori indipendenti. Inoltre, non potranno negare la riparazione di un prodotto solo per motivi economici o perché è stato precedentemente riparato da qualcun altro.
Una volta che la direttiva sarà stata formalmente approvata anche dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nel diritto nazionale.
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Fonte: Parlamento Europeo
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