Cambia il digitale terrestre. In arrivo il Bonus TV da 50 euro (e tanti rifiuti elettronici in più)

Dall’anno prossimo e fino a metà 2022 si passa dal Dvb-T1 al nuovo standard Dvb-T2. Cosa cambia per gli utenti e chi può chiedere il bonus tv 2019.

Televisione, cambia il segnale digitale e abbiamo due anni di tempo per adeguarci. Entro il 20 giugno 2022, infatti, sarà effettuato il passaggio al digitale terrestre 2.0, mentre dal prossimo dicembre si dà il via al bonus per l’acquisto di nuove tv o decoder.

Dall’anno prossimo e fino a metà 2022 sarà così in atto il cosiddetto switch off del digitale terrestre attualmente in uso (Dvb-T1) e il passaggio al nuovo standard Dvb-T2.

Un aggiornamento “obbligato” data la necessità di liberare alcune frequenze mobili della banda 700 (compresa tra i 694 e i 790 MHz) per il servizio di telefonia mobile 5G (Liberazione banda 700 MHz) e che, quindi, per certi versi, potrebbe lasciare spiazzati quanti ne chiedevano piuttosto l’interruzione.

In ogni caso, quello che dovranno fare gli utenti sarà sostituire, nell’arco di questi due anni, i vecchi televisori (se acquistati prima del 2017, sarà necessario verificare se il proprio apparecchio supporta il Dvb-T2 e il codice Hevc oppure se si può aggiornarlo da remoto) con tv che siano compatibili o anche adeguarsi comprando un decoder che consenta la ricezione del segnale. Le tv acquistate dopo gennaio 2017 dovrebbero avere le caratteristiche tecniche richieste per il passaggio al nuovo standard.

Per questo motivo, sono previsti incentivi che probabilmente prenderanno il via il prossimo mese di dicembre.

Voucher per decoder e smart TV

Secondo quanto riferito dal Ministro Patuanelli nei giorni scorsi, “la legge di Bilancio 2019 ha stanziato 151 milioni di euro in favore dei cittadini con ISEE fascia 1 e 2 per l’acquisto di decoder televisori abilitati alla ricezione del nuovo segnale.

Il Decreto attuativo prevede di erogare contributi fino a 50 euro (immediatamente utilizzabile tramite un corrispondente sconto sul prezzo di vendita praticato dai rivenditori, sin dalle festività natalizie – ma la consistenza del contributo non è stata ancora confermata dal Mise, ndr) alle famiglie meno abbienti per l’acquisto di decoder o di nuovi TV adeguati a trasmettere con le nuove tecnologie DVB-T2/HEVC. Tale importante misura che ha avuto lo scorso 10 settembre l’autorizzazione dalla Commissione europea, avrà una durata triennale e sarà accompagnata da apposite campagne e azioni informativa per spiegare agli utenti tali cambiamenti e guidarli verso la conversione dei loro apparati televisivi, minimizzandone l’impatto. Anche sotto questo profilo è mio intendimento richiedere in legge di bilancio un nuovo finanziamento della misura per allargare la platea dei beneficiari”.

Ciò detto, quindi, coloro che tra il 2019 e il 2021 acquisteranno (solo un utente per nucleo familiare) una televisione compatibile con la nuova tecnologia o un decoder, avranno diritto a uno sconto sul prezzo, purché siano residenti in Italia e appartengano alle prime due fasce ISEE.

Nello specifico:

  1. il bonus da 50 euro per l’acquisto di una nuova tv o di un decoder Dvb T2 può essere richiesto solo da chi rientra nella fascia ISEE I (10.632,94 euro) e nella II (21.265,87 euro);
  2. possono usufruirne solo i residenti in Italia;
  3. una volta approvata la norma, per avere lo sconto basterà presentarsi al rivenditore con la richiesta di ricevere il contributo, un’autocertificazione in cui si indica il nucleo familiare di appartenenza (sarà valido un solo bonus per famiglia), la fascia ISEE in cui rientra e una dichiarazione con cui si certifica che altri componenti dello stesso nucleo non abbiano avuto lo stesso bonus;
  4. la durata del bonus è fino al 31 dicembre 2022.

I bonus saranno disponibili da dicembre 2019, in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Che fine faranno i televisori che non andranno più bene?

Bella domanda. Come per lo switch che abbiamo avuto circa 10 anni fa, anche questa volta saranno probabilmente moltissimi gli apparecchi da sostituire (e che finiranno tra i rifiuti), anche se – ricordatelo – quelli comprati dopo gennaio 2017 dovrebbero già avere i requisiti utili alla transazione al nuovo standard.

Se tv o decoder sono datati prima del 2017, sarà infatti necessario verificare se il proprio apparecchio supporta il Dvb-T2 e il codice Hevc o anche se è possibile aggiornarlo da remoto. In tutti gli altri casi, si dovrà comprare un nuovo tv o acquistare un decoder.

Quanti siano i televisori “obsoleti” da smaltire non è dato saperlo con precisione, ma le stime parlano di svariati milioni. Si tratta tuttavia, secondo gli esperti, di un passaggio più indolore, dal momento che tutte le TV HD Ready esistenti (e quindi a seguire tutte le Full HD e 4K) sono già compatibili con la codifica MPEG4, per cui i dispositivi che vedranno solo schermate nere dopo lo switch-off dell’MPEG2 dovrebbero essere solo quelli più vecchi e forse le primissime HD Ready, con decoder integrato SD.

Come si fa a sapere se il proprio televisore si adeguerà ai nuovi standard? Leggendo innanzitutto schede tecniche e poi provando a posizionarsi su un canale HD: se il televisore (o il decoder) riescono a visualizzarlo correttamente è già pronto al passaggio.

Non è detto, quindi, che siate dovuti nei prossimi mesi a cambiare il televisore di casa. Se proprio dovrete farlo, se proprio strettamente necessario insomma, ricordate di smaltire i vecchi apparecchi correttamente nell’isola ecologica o nel punto vendita dove acquisterete il nuovo prodotto, obbligato per legge a ritirarlo.

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Germana Carillo

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