Nello spazio il nostro DNA cambia. Lo conferma un nuovo studio condotto dalla Nasa su due astronauti gemelli, mentre uno era in orbita e l'altro sulla Terra
Nello spazio il nostro DNA cambia. Lo conferma un nuovo studio condotto dalla Nasa su due astronauti gemelli, mentre uno era in orbita e l’altro sulla Terra.
I risultati preliminari del cosiddetto “Twins Study” hanno rivelato che i viaggi spaziali provocano un aumento della metilazione, il processo di accensione e spegnimento dei geni, fornendo anche altre informazioni sul funzionamento di questo processo.
Tra il 2015 e il 2016, uno dei due gemelli, Scott Kelly ha trascorso quasi un anno a bordo della Stazione Spaziale Internazionale mentre Mark, il fratello gemello perfettamente identico, è rimasto sulla Terra come soggetto di controllo. I ricercatori hanno così esaminato gli effetti del viaggio spaziale sul corpo umano.
Scott Kelly insieme al cosmonauta Mikhail Kornienko hanno vissuto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dal marzo 2015 al marzo 2016, completando una missione di 11 mesi senza precedenti. Di solito la permanenza in orbita non supera i 6 mesi.
Quando l’astronauta Scott Kelly è ritornato sulla Terra nel 2016, i ricercatori del Twins Study hanno raccolto campioni da entrambi i fratelli e hanno iniziato a combinare i dati in cerca di correlazioni, analizzando l’enorme quantità di informazioni.
“Alcune delle cose più emozionanti che abbiamo notato dall’osservazione dell’espressione genica nello spazio è che vediamo davvero un’esplosione, fuochi d’artificio, non appena il corpo umano entra nello spazio”, ha dichiarato Chris Mason, sscienziato del Weill Cornell Medicine. “Con questo studio abbiamo visto migliaia e migliaia di geni che cambiano non appena vengono accesi e spenti. Ciò avviene non appena un astronauta entra nello spazio anche se alcune di queste attività continuano temporaneamente al ritorno sulla Terra”.
I ricercatori stanno ancora valutando tali cambiamenti, attraverso ben dieci ricerche separate che costituiscono lo studio più ampio sui gemelli mai effettuato.
“Questo studio rappresenta una delle visioni più complete della biologia umana”, ha detto Mason. “Pone davvero le basi per comprendere i rischi molecolari legati al viaggio spaziale, nonché i modi per proteggere e risolvere questi cambiamenti genetici”.
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I risultati finali del Twins Study saranno pubblicati nel 2018.
Francesca Mancuso