Uno splendido video mostra la bellezza della nostra galassia, come mai prima d'ora. Un tappeto nero-blu solcato da un miliardo e 700 milioni di stelle, tutte situate nella Via Lattea
Uno splendido video mostra la bellezza della nostra galassia, come mai prima d’ora. Un tappeto nero-blu solcato da un miliardo e 700 milioni di stelle, tutte situate nella Via Lattea.
A mostarle al mondo è stata l’Agenzia spaziale europea, che ha rilasciato il secondo catalogo stellare prodotto dalla missione Gaia. Fino a ora è il più dettagliato e più grande catalogo della Via Lattea esistente.
Al suo interno sono presenti milioni e milioni di astri. Una sorta di mappa in cui sono descritte la loro posizione, la velocità con cui si spostano e anche alcune proprietà fisiche.
Ma non solo. Oltre alle stelle, sono state misurate le posizioni di oltre 14 mila nuovi asteroidi nel nostro Sistema solare e di mezzo milione di quasar nell’Universo più remoto. Si tratta di galassie molto lontane da noi, ma la cui luminosità è prodotta dall’energia emessa dal loro buco nero centrale supermassiccio.
Quella resa nota dall’Esa è dunque un’enorme banca dati messa a disposizione di tutta la comunità scientifica e basata su 22 mesi di dati raccolti da Gaia. Il catalogo permetterà di ottenere nuove informazioni sulle stelle della nostra galassia, sulla loro distribuzione 3D e sulla loro evoluzione.
“I nuovi dati di Gaia sono così accurati che ci stanno restituendo una panoramica senza precedenti delle proprietà delle stelle che popolano la Via Lattea e grazie ad esse possiamo già individuare degli indizi interessanti sulla loro storia evolutiva”, dice Antonella Vallenari dell’Istituto nazionale di astrofisica a Padova.
La missione Gaia
Gaia è una missione a cui partecipa anche l’Italia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Agenzia Spaziale Italiana. Avviata tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, ha reso pubblici i primi dati nel 2016 con le distanze e i moti annuali di due milioni di stelle con una precisione di “appena” 300 milionesimi di secondo d’arco.
Un enorme passo in avanti è quello compiuto dal nuovo catalogo, che riguarda il periodo tra il 25 luglio 2014 e il 23 maggio 2016.
“Finalmente non solo conosciamo meglio i dintorni del Sistema solare ma iniziamo a tuffarci negli immensi spazi della Via Lattea”, ha detto Mario Lattanzi, dell’Istituto nazionale di astrofisica e responsabile nazionale, per conto di Asi ed Inaf, della partecipazione nazionale alla missione Gaia. “Con errori astrometrici al meglio dei 50 milionesimi di secondo d’arco, equivalenti alle dimensioni apparenti di una mela posta sulla Luna, la storia evolutiva della nostra Galassia e delle sue popolazioni non avrà più segreti in un raggio di oltre 13.000 anni luce dal Sole. Insomma, con la DR2 Gaia diventa maggiorenne e fornisce al mondo scientifico la sua prima mappa stellare dinamica totalmente basata sui dati presi dai suoi strumenti astrometrici a spettro-fotometrici”.
Il nostro quartiere dell’universo ha meno segreti.
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