L’Universo è sempre più “visibile”: il DESI ha creato la mappa più grande e dettagliata del cosmo mai realizzata prima
L’Universo è sempre più “visibile”: il DESI ha creato la mappa più grande e dettagliata del cosmo mai realizzata prima
L’Universo è sempre più “visibile”: il Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI) ha creato la mappa più grande e dettagliata del cosmo mai realizzata prima. Ed è appena il 10% di quello che in 5 anni il potentissimo strumento potrà realizzare.
Il progetto DESI, una collaborazione scientifica internazionale guidata dal Lawrence Berkeley National Laboratory (Usa), ha concluso i primi sette mesi della sua indagine battendo tutti i record precedenti di analisi sulle galassie tridimensionali.
La mappa dell’Universo che ha generato è la più grande e dettagliata di sempre ed è solo il 10% circa di quello che potrebbe realizzare in 5 anni di missione. Una volta completata promette di fornire infatti dettagli sull’energia oscura, dando a fisici e astronomi le chiavi per una migliore comprensione del passato e del futuro del cosmo.
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C’è molta bellezza in questo – spiega Julien Guy, coautore del lavoro – Nella distribuzione delle galassie nella mappa 3D, ci sono enormi ammassi e filamenti. Sono le strutture più grandi del firmamento. Ma al loro interno trovi un’impronta dell’Universo primordiale e la storia della sua espansione da allora
Proposto oltre un decennio fa, la costruzione dello strumento è iniziata nel 2015 fino alla sua installazione avvenuta presso il telescopio Nicholas U. Mayall da 4 metri al Kitt Peak National Observatory vicino a Tucson, in Arizona e prima “accensione” nel 2019.
Purtroppo la pandemia di Covid-19 ha colpito proprio nella fase di convalida, e il telescopio è stato spento per diversi mesi, anche se alcuni lavori sono proseguiti da remoto. A dicembre 2020, Desi ha rivolto di nuovo gli occhi al cielo, testando hardware e software, a maggio 2021 era pronto per iniziare la sua indagine scientifica.
È un lavoro costante che va avanti per far funzionare questo strumento – spiega su questo Klaus Honscheid che collabora al progetto – […] Il feedback che ricevo dagli osservatori notturni è che i turni sono noiosi, cosa che prendo come un complimento
Il team assicura infatti che lo strumento funziona in modo fluido e automatico, idealmente senza alcun input durante l’osservazione notturna. Ma quella “produttività monotona” richiede un controllo incredibilmente dettagliato su ciascuno dei 5000 robot all’avanguardia che posizionano le fibre ottiche sullo strumento, assicurando che le loro posizioni siano precise entro 10 micron.
Dieci micron è pochissimo – continua Honscheid – È meno dello spessore di un capello umano. E devi posizionare ogni robot per raccogliere la luce dalle galassie a miliardi di anni luce di distanza. Ogni volta che penso a questo sistema, mi chiedo come potremmo riuscirci. Il successo di DESI come strumento è qualcosa di cui essere molto orgogliosi
Ed è solo l’inizio: nella foto infatti si vede la Terra è al centro, con le galassie più lontane a oltre 10 miliardi di anni luce ove ogni punto rappresenta una galassia. Finora sono state analizzate ben 7,5 milioni di galassie, solo una frazione dei 35 milioni di galassie che saranno nella mappa finale”.
Che non vediamo l’ora di vedere.
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Fonte: Berkeley Lab
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