Il nostro mondo non è l'unico. Secondo un nuovo studio internazionale, esisterebbero infatti più mondi paralleli che interagiscono tra loro
Il nostro mondo non è l’unico. Secondo un nuovo studio internazionale, esisterebbero infatti più mondi paralleli che interagiscono tra loro.
Concetti non semplici per i non addetti ai lavori ma non per questo meno affascinanti. Entra infatti in gioco una nuova teoria della meccanica quantistica, disciplina che si occupa di studiare il comportamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni, ponendo l’accento soprattutto sull’energia atomica e subatomica.
La meccanica quantistica è così complessa che anche il grande fisico Richard Feynman affermò: “Penso di poter tranquillamente dire che nessuno capisce la meccanica quantistica”.
Ora c’è una nuova teoria chiamata ipotesi “many interacting worlds (MIW)”, letteralmente molti mondi interagenti. La teoria suggerisce non solo che esistano dei mondi paralleli, ma che interagiscano con il nostro a livello quantico e sono così rilevabili. La teoria può aiutare a spiegare finalmente alcune delle strane conseguenze inerenti alla meccanica quantistica.
A guidare lo studio è stato il Prof. Howard Wiseman, fisico dell’Università Griffith di Brisbane, in Australia, insieme ai collaboratori Michael Hall, dell’Università di Griffith e Dirk-Andre Deckert dell’Università della California di Davis.
Essi sostengono che la possibilità che esistano altri mondi paralleli è reale, ma non solo. Tali mondi sono vasti e si influenzano l’un l’altro. Secondo la teoria, ognuno si “irradia” in un gruppo di nuovi mondi.
Secondo gli scienziati, inoltre, ne deriverebbero alcune conseguenze. Ad esempio tutte le possibili storie e i futuri alternativi sono reali, ciascuno rappresenta un mondo reale, anche se parallelo. Un problema con l’interpretazione di molti mondi, tuttavia, è che è fondamentalmente pieno di incognite, dato che le osservazioni possono essere fatte solo nel nostro mondo. Ciò che accade in mondi “paralleli” può dunque essere solo immaginato.
Wiseman e colleghi ipotizzano che esista una forza universale di repulsione tra mondo vicini e simili che tende a renderli più dissimili.
“Non fa parte della nostra teoria, ma l’idea di interazioni [umane] con altri universi non è più una fantasia pura” spiegano.
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Forse allora in futuro potremmo conoscere altre realtà, che mostrano esiti diversi dalle nostre scelte, in cui altri “noi” hanno vissuto in una realtà parallela.
Francesca Mancuso