Scienziati americani identificano una stella iperveloce, una delle più antiche della nostra galassia, con potenziali implicazioni per la comprensione della Via Lattea
Si chiama CWISE J124909+362116.0, ma puoi chiamarla semplicemente J1249+36. Questa stella, che pare avere fretta di andarsene, attraversa la Via Lattea a una velocità da brivido: ben 600 km al secondo. Non è la classica stella che brilla quieta nel cielo, e il motivo per cui è così speciale è che potrebbe addirittura scappare dalla nostra galassia.
La scoperta è il risultato di un progetto di Citizen Science, “Backyard Worlds: Planet 9”, che ha coinvolto oltre 80mila volontari. Guidati da Adam Burgasser, professore dell’Università della California a San Diego, questi volontari hanno setacciato i dati raccolti negli ultimi 14 anni dalla missione WISE della NASA, alla ricerca di oggetti in movimento.
Quando abbastanza volontari indicano lo stesso oggetto, è lì che scatta l’attenzione degli astronomi. E così è stato per J1249+36: segnalata più volte, è finita sotto il telescopio dell’osservatorio W.M. Keck alle Hawaii, dove è stata identificata come una subnana di tipo L. Una stella molto antica, con bassa massa e temperatura, che vaga per la galassia forse già da miliardi di anni.
Ma da dove arriva?
Gli scienziati hanno due teorie. La prima: la nostra stella era il compagno a bassa massa di una nana bianca, che l’ha scaraventata via quando è esplosa come supernova. La seconda: J1249+36 potrebbe provenire da un ammasso globulare, quei gruppi di stelle che ballano insieme sotto l’influenza gravitazionale reciproca. In questo caso, interazioni complesse con buchi neri potrebbero averla espulsa a una velocità incredibile.
Kyle Kremer, un altro esperto dell’UC San Diego, ha condotto simulazioni che mostrano come questa dinamica potrebbe spiegare il viaggio sfrenato di J1249+36. Tuttavia, per essere sicuri, gli scienziati vogliono analizzare la sua composizione chimica. Se ci sono tracce di una supernova, la risposta sarà chiara; se invece la firma chimica corrisponde a quella di un ammasso globulare, sapremo che la stella ha avuto un’altra origine.
Qualunque sia la sua storia, la scoperta di J1249+36 è una finestra sul passato e un enigma da risolvere per gli astronomi. Se davvero dovesse abbandonare la Via Lattea, sarebbe una delle poche stelle che sappiamo essere riuscite in un’impresa così epica. E noi, intanto, restiamo a guardare, cercando di capire cosa l’abbia spinta a scappare.
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Fonte: NextMe
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