Nei giorni scorsi, il sole si è reso protagonista di un'imponente eruzione, la più grande degli ultimi quattro anni
Nei giorni scorsi, il sole si è reso protagonista di un’imponente eruzione, la più grande degli ultimi quattro anni. L’abbiamo avvertita chiaramente anche dalla Terra dove tra il 3 e il 4 luglio si sono registrati dei blackout radio. E non è finita. Per il 9 luglio è attesa un’altra tempesta solare.
Il 3 luglio, il Solar Dynamics Observatory della NASA ha catturato il significativo brillamento solare, espulso da una macchia chiamata AR2838. Si tratta del primo brillamento di classe X rilevato all’interno del cosiddetto Ciclo Solare 25. Ciò significa che il nostro Sole sta iniziando a svegliarsi dal suo periodo di calma apparente.
Ricordiamo che i brillamenti solari sono esplosioni giganti che si verificano all’interno delle macchie presenti sulla superficie del Sole, inviando potenti raffiche di radiazioni. L’energia che emettono equivale a milioni di bombe nucleari che esplodono contemporaneamente. La classe X è la classe di brillamenti più potente e il numero che segue fornisce informazioni sulla sua forza. X2 è due volte più forte di X1 e così via. Questo è stato considerato di classe X1.5.
Il ciclo solare
La nostra stella segue un ciclo naturale di attività di 11 anni, misurato dal minimo (la minima attività) al massimo (il più attivo, con macchie solari, eruzioni e tempeste). Il ciclo solare 25 è iniziato a dicembre 2019 – quindi ci stiamo dirigendo verso il periodo di massimo solare. Non raggiungeremo il picco di attività fino al 2025, quindi gli scienziati sono rimasti un po’ sorpresi dal bagliore di classe X.
Quest’ultimo è il tipo più forte di brillamento solare. Esso provoca tempeste geomagnetiche più intense e blackout radio ma regala anche suggestive aurore boreali fino a basse latitudini.
The Sun emitted a significant solar flare on July 3, peaking at 10:29am ET. NASA’s Solar Dynamics Observatory captured an image of the event, which was classified as X1.5. https://t.co/YQVtSqomEc pic.twitter.com/ivjSCPZPW9
— NASA Sun & Space (@NASASun) July 4, 2021
Fortunatamente, le radiazioni nocive non possono passare attraverso l’atmosfera terrestre e raggiungere gli esseri umani ma quando sono abbastanza forti possono influenzare la tecnologia umana come satelliti per gps e comunicazione, ma anche interferire con le reti elettriche.
E non è finita…
La NOAA ha previsto una nuova tempesta geomagnetica il 9 luglio quando una regione di interazione co-rotante (CIR) dovrebbe colpire il campo magnetico terrestre. I CIR sono zone di transizione tra vento solare lento e in rapido movimento. Il plasma del vento solare si accumula in queste regioni, producendo gradienti di densità simili alle esplosioni solari, che possono innescare aurore boreali.
Uno spettacolo dopo l’altro, soprattutto per chi vive oltre il 65° parallelo!
Fonti di riferimento: Nasa, Spaceweather, NOAA/SWPC