Per la prima volta è stato immortalato il campo magnetico di un buco nero grazie al lavoro della collaborazione internazionale Event Horizon Telescope (ETH).
A circa due anni dalla pubblicazione della prima immagine di un buco nero, arriva quella del suo campo magnetico. Anche in questo caso, protagonista è il buco nero della galassia M87, che dista 55 milioni di anni luce dalla Terra.
Ad ottenere la straordinaria immagine dalla collaborazione internazionale Event Horizon Telescope (ETH), che ha permesso di “catturare” l’incredibile immagine in luce polarizzata. Lo scatto del campo magnetico, sul bordo del buco nero, permette di capire meglio come i getti di particelle siano in grado di estendersi oltre la galassia.
For the first time, EHT scientists have mapped the magnetic fields around a black hole using polarized light waves. With this breakthrough, we have taken a crucial step in solving one of astronomy’s greatest mysteries.
Credit: EHT Collaboration#MagnetizedBlackHole #EHTBlackHole pic.twitter.com/sey42kAMSx— Event Horizon 'Scope (@ehtelescope) March 24, 2021
L’incredibile immagine appena rivelata al mondo è frutto di uno studio che è stato condotto con la collaborazione dello European Southern Observatory (Eso) e con l’importante partecipazione italiana dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
Come accaduto per la foto del buco nero pubblicata nel 2019, gli scienziati hanno lavorato collegando fra loro otto telescopi in tutto il mondo, in modo da ottenere un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, l’Event Horizon Telescope. Sono state utilizzate anche le 66 antenne del radiotelescopio Alma dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso). In questa maniera, il telescopio virtuale Eht ha permesso di ottenere una risoluzione equivalente a quella necessaria per misurare – a partire dalla Terra – un oggetto grande come una carta di credito sulla superficie della Luna.
“Possiamo dire di avere aggiunto un’altra pagina alla fisica dei buchi neri. Nessuno era stato in grado di arrivare così vicino all’orizzonte degli eventi finora” – spiega Mariafelicia De Laurentis, docente di astronomia e astrofisica all’Università di Napoli Federico II e membro del Consiglio scientifico di Event Horizon Telescope. “La comprensione di questi campi magnetici è fondamentale per capire quali parti del campo magnetico sono responsabili dei getti ad alta energia emessi dai buchi neri”.
La prima immagine dei campi magnetici ai confini di un buco nero
𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗶 𝗺𝗮𝗴𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗯𝘂𝗰𝗼 𝗻𝗲𝗿𝗼: il racconto di Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice INFN, professore all'Università Federico II di Napoli e componente del consiglio scientifico dell'Event Horizon Telescope.Unina News INFN – Sezione di Napoli
Posted by INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare on Wednesday, March 24, 2021
Fonte: The Astrophysical Journal Letters/Facebook/Twitter
Leggi anche: