Stiamo per scoprire l’origine della Luna: ora abbiamo nuovi incredibili indizi

L'innovativa missione lunare giapponese SLIM supera le aspettative analizzando ben dieci rocce lunari, offrendo nuovi indizi sull'origine della Luna e segnando un importante traguardo nell'esplorazione spaziale

Un lander lunare automatizzato ha superato le aspettative inviando dati relativi all’analisi di 10 rocce lunari, un risultato che potrebbe apportare nuovi indizi riguardo all’origine del nostro satellite naturale. Questo importante annuncio è stato fatto mercoledì da Shinichiro Sakai, responsabile del progetto presso l’agenzia spaziale giapponese JAXA.

Il Smart Lander for Investigating Moon (SLIM) ha condotto per quattro giorni, dopo il suo atterraggio sulla Luna avvenuto il mese scorso, uno studio dettagliato sulla composizione delle rocce lunari grazie alla sua fotocamera spettrale multi-banda. Questa operazione ha permesso di raccogliere dati preziosi che hanno ecceduto le aspettative iniziali del team.

Questa missione rappresenta la prima esplorazione lunare condotta dal Giappone. Nonostante un atterraggio complesso lo scorso 20 gennaio 2024, causato da un malfunzionamento che ha impedito inizialmente ai pannelli solari di SLIM di orientarsi verso il Sole, l’ottavo giorno dopo l’atterraggio, il veicolo è stato riattivato riuscendo a stabilire nuovamente la comunicazione con il centro di controllo terrestre della JAXA.

Le prime immagini trasmesse da SLIM, in bianco e nero, hanno rivelato sei rocce sulla superficie lunare accidentata. Complessivamente, sono stati analizzati dati relativi a dieci rocce, ciascuna battezzata con nomi ispirati a razze canine, tra cui “Akitainu”, “Beagle” e “Shibainu”. Sakai si è dichiarato ottimista in merito ai risultati:

Speriamo che l’analisi di queste rocce ci avvicini alla comprensione dell’origine della Luna.

Una missione completata con successo

Attraverso il confronto delle composizioni minerali delle rocce lunari e terrestri, si auspica di identificare elementi comuni che supportino l’ipotesi dell’impatto gigante. Tale teoria suggerisce che la Luna si sia formata in seguito alla collisione della Terra con un altro pianeta.

L’eccellenza dei risultati ottenuti da SLIM, che si aspettava di studiare una sola roccia ma ne ha analizzate 10, ha rinvigorito l’entusiasmo del team della JAXA, che continua a indagare le origini della Luna. Attualmente, SLIM si trova in uno stato di ibernazione, in attesa che termini la lunga notte lunare che proseguirà fino alla fine di febbraio. Rimane incerta la capacità della sonda e del suo spettroscopio di superare le estreme condizioni di freddo notturno e di “risvegliarsi” con il ritorno della luce solare.

La precisione dell’atterraggio di SLIM, avvenuto a soli 55 metri dal punto designato vicino al cratere Shioli, una zona caratterizzata da rocce vulcaniche, segna un record di precisione rispetto alle precedenti missioni lunari, che puntavano a zone pianeggianti di almeno 10 chilometri.

JAXA ha inoltre riferito che, prima dell’atterraggio, SLIM ha rilasciato due sonde autonome che hanno registrato dati cruciali sull’ambiente lunare, completando con successo la loro missione. Questo storico successo colloca il Giappone tra le nazioni capaci di raggiungere la Luna, un club esclusivo che comprende Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina e India.

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Fonte: APNews

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