L’astrofisico ha studiato il suono prodotto dai Pianeti o dagli asteroidi e ha scoperto che le note “spaziali” avevano lo stesso ritmo del brano True Love Waits della band Radiohead
Matt Russo, astrofisico e musicista, ha convertito i dati della NASA del catalogo Horizons sulla rotazione dei Pianeti in composizioni musicali. Proprio nel corso di questo lavoro si è accorto di come il sistema solare abbia un “suono simile” a True Love Waits, canzone dei Radiohead scritta nel 1995.
Russo con il suo team ha messo a punto un software che crea composizioni musicali basandosi sulle orbite dei Pianeti. Ogni qual volta uno di questi – o un asteroide – passava in un determinato punto dello Spazio, dava vita ad una nota (da noi non percepibile).
Come Russo è arrivato alle sue conclusioni
I movimenti sono così stati interpretati come note e ritmo e, proprio dopo aver inserito nel programma i dati di Mercurio, Venere, la Terra e Marte, l’astrofisico del Seneca College di Toronto si è reso conto della somiglianza con il brano dei Radiohead.
Chiaramente i tempi per catturare ciascuna nota sarebbero stati lunghissimi nella realtà. Per questo Russo ha accelerato il movimento, cioè la rotazione, di questi quattro Pianeti. Sovrapposte l’una all’altra le orbite hanno indicato note che, se spostate sui tasti corrispondenti del pianoforte, formano un accordo con lo stesso ritmo del brano dei Radiohead.
Lo scienziato ha commentato così la sua scoperta, di cui è certo senza ombra di dubbio:
Quando l’ho ascoltato, era in chiave giusta, molto vicino al tempo di ‘True Love Waits’, che mi è subito venuta in mente. Era quasi identica all’introduzione della canzone, la stessa armonia, esattamente le stesse note.
True Love Waits è stata anche eletta la canzone più triste dei Radiohead
True Love Waits è una delle canzoni più malinconiche scritte da Thom Yorke, un sentimento che emerge dal brano e che secondo Russo si rispecchia a pieno nel “clima” del sistema solare:
Il nostro sistema solare è freddo, per lo più senza vita e un po’ deprimente. Quindi non sorprendentemente, adora i Radiohead.
Del resto, l’americano Charlie Thompson, fan sfegatato della celebre band inglese e guro di analisi dati, si era inventato una specie di “tristometro”, il “gloomy index”. L’obiettivo? Stabilire quale fosse la canzone più triste e strappalacrime tra quelle dei Radiohead.
E indovinate un po’ quale è stata la vincitrice? Proprio True Love Waits. Insomma, pare proprio che anche il mondo là fuori non se la passi benissimo.
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