Grazie ai telescopi James Webb e Chandra, è stato osservato un buco nero che sfida le leggi conosciute, aprendo nuove strade alla ricerca sull’accrescimento dei buchi neri
Altro che ingoiare un boccone amaro: i buchi neri sono famosi per la loro fame insaziabile. Il loro campo gravitazionale inghiotte tutto quello che capita a tiro, attirando materia e gas come se non ci fosse un domani. Eppure, anche i buchi neri hanno dei “limiti” di comportamento, per così dire, e non potrebbero mai oltrepassare il famigerato limite di Eddington. Ma a quanto pare, c’è sempre un primo ribelle.
Un team di astronomi ha infatti scoperto un buco nero che si è completamente scordato delle buone maniere e mangia a un ritmo che nemmeno nei sogni più sfrenati. Con l’aiuto dei telescopi spaziali James Webb e Chandra, i ricercatori hanno trovato LID-568, un buco nero nel pieno del suo banchetto cosmico: divoratore compulsivo, supera di 40 volte il limite teorico di assorbimento. Insomma, come se a una cena di gala svuotassi il buffet mentre tutti ti guardano.
La scoperta, pubblicata su Nature Astronomy, è frutto di un team internazionale guidato da Hyewon Suh, in collaborazione con i nostri scienziati italiani dell’Istituto Nazionale di Astrofisica: Federica Loiacono, Giorgio Lanzuisi, Stefano Marchesi, Roberto Decarli e Brian Lemaux.
La fame insaziabile di LID-568
Ma perché è così speciale questo buco nero LID-568? I ricercatori, osservandolo attraverso diversi telescopi, hanno notato subito che non stava rispettando il limite di Eddington, consumando materia come se stesse cercando di battere un record mondiale. È il primo caso noto di un buco nero che mangia come un ossesso, superando il limite considerato “il massimo” e aprendo così una nuova strada alla comprensione della crescita cosmica.
A detta di Emanuele Farina, astronomo e coautore dello studio, senza il telescopio Webb, questo buco nero sarebbe passato inosservato. Grazie allo spettrografo NIRSpec, i ricercatori hanno potuto vedere tutto: gas che defluisce come uno sbuffo attorno al buco nero centrale. Un bel “colpo d’occhio”, che ha permesso di capire che LID-568 probabilmente si è concesso una mega abbuffata di materia in un colpo solo.
Una scoperta che cambia le regole del gioco
Quando la luminosità di LID-568 è risultata incredibilmente elevata, il team ha compreso che si trovava di fronte a un caso eccezionale, come commentato l’astronoma Julia Scharwachter:
Questo buco nero si sta alimentando come mai avevamo visto.
Questa eccezionale voracità dimostra che meccanismi di accrescimento rapidi, al di sopra del limite di Eddington, sono tra le possibili cause della crescita di questi buchi neri nelle prime epoche cosmiche.
Questa scoperta porta anche a ipotizzare che molti buchi neri, in realtà, potrebbero crescere attraverso “episodi” di accrescimento super rapidi. Ma come fa a non esplodere? Il team ipotizza che i potenti deflussi di gas osservati possano funzionare come una sorta di “valvola di sfogo” per l’energia in eccesso. Resta molto da capire, e gli astronomi sono già pronti con nuove osservazioni per svelare tutti i segreti dietro a questa dieta galattica super-calorica.
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Fonte: Nature Astronomy
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