Cinque anni di osservazioni astronomiche hanno portato all'incredibile scoperta di 59 esopianeti fuori dal nostro Sistema Solare
Un vero e proprio “stormo” di esopianeti a due passi dal nostro Sistema Solare – alcuni dei quali sono anche abitabili: è la sorprendente scoperta fatta grazie al telescopio Carmenes situato presso l’osservatorio di Calar Alto (Spagna).
Negli ultimi cinque anni, il telescopio ha scrutato l’immensità galattica alla ricerca di pianeti al di fuori dal nostro Sistema Solare, e ora gli astronomi tirano le somme di queste osservazioni in uno studio appena pubblicato.
Negli ultimi decenni, l’osservazione astronomica ha fatto passi da gigante: si pensi che, appena cento anni fa, non si conoscevano altri pianeti al di fuori di quelli che orbitano attorno al nostro Sole e neppure se ne immaginavano.
Le osservazioni recenti, invece, hanno dimostrato l’esistenza di 362 stelle fredde, attorno alle quali orbitano 59 pianeti più o meno grandi. Le nane rosse, più piccole e più deboli del nostro Sole, sono spesso accompagnate da pianeti più piccoli, come la Terra; al contrario, stelle più grandi attirano nel proprio campo gravitazionali pianeti più massicci.
Non tutti gli esopianeti registrati dal telescopio spagnolo sono caratterizzati da una massa solida – talvolta si tratta di masse gassose che roteano attorno a una stella per effetto della forza attrattiva esercitata da quest’ultima.
Pochi sono i pianeti solidi e ancor meno quelli con caratteristiche simili al nostro (solo 4), che ne permetterebbero l’abitabilità: giusta distanza dalla stella di riferimento per disporre di una temperatura né troppo calda né troppo fredda, un’atmosfera gassosa.
Parlando di massa, il telescopio Carmenes ha scoperto e confermato l’esistenza di sei pianeti di tipo Giove (con masse superiori a 50 volte quella della Terra), 10 pianeti tipo Nettuno (da 10 a 50 masse terrestri) e 43 pianeti tipo super-Terre (fino a 10 masse terrestri).
La determinazione della massa di pianeti così lontani è stata possibile grazie a un metodo di rilevamento detto velocità radiale: questo metodo non si limita a calcolare, in modo approssimativo, la massa di un pianeta, ma ne ipotizza anche la temperatura superficiale in base alla sua distanza dalla stella.
L’osservazione astronomica al di fuori del nostro Sistema Solare è solo all’inizio. I ricercatori sono convinti che ci sono moltissimi esopianeti ancora da individuare e classificare. E non solo: le immagini raccolte dal telescopio Carmenes possono essere utili anche per altre indagini sulla struttura della galassia.
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Fonte: Astronomy & Astrophysics
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