Non è un’immagine fantascientifica: è una stella distrutta da un buco nero supermassiccio

La produzione di questa scia luminosa alla morte di una stella è un evento rarissimo, che permetterà di comprendere meglio il comportamento dei buchi neri supermassicci

Cosa succede quando una stella morente si avvicina troppo vicino a un buco nero supermassiccio? Potrebbe finire col creare paesaggi spaziali luminosi che farebbero impallidire il set di qualsiasi film di fantascienza. Quella che vedete in copertina, infatti, non è un’immagine di fantasia né una grafica al computer realizzata da un visionario illustratore.

Si tratta invece del getto luminoso creato da una stella nel momento in cui viene assorbita e distrutta da un buco nero supermassiccio, osservato dagli astronomi dell’Università del Maryland che hanno condiviso i risultati delle loro ricerche sulla rivista scientifica Nature.

Quando una stella si avvicina troppo a un buco nero supermassiccio, viene violentemente squarciata dalle forze di marea presenti all’interno del buco stesso: ciò può provocare, in casi estremamente rari (solo circa l’1% delle volte) un getto luminoso di materiale che si muove quasi alla velocità della luce.

Le stelle che vengono letteralmente fatte a pezzi dalle forze di marea gravitazionali dei buchi neri ci aiutano a capire meglio cosa esiste nell’Universo – afferma il professor Jeff Cooke, fra gli autori dell’osservazione. –Queste osservazioni ci aiutano a esplorare la fisica e le energie estreme che non possono essere create sulla Terra.

È ancora un mistero il motivo per cui alcuni eventi di distruzione mareale (TDE) riescano a mandare fasci di luce e altri no. Dalle loro osservazioni, i ricercatori hanno concluso che la possibilità di creare fasci luminosi possa dipendere dal fatto che il buco nero stia ruotando molto velocemente su se stesso, ma su questo non ci sono ancora evidenze scientifiche.

Sebbene il cielo notturno possa sembrare tranquillo, i telescopi rivelano che l’universo è pieno di eventi misteriosi, esplosivi e velocissimi che aspettano di essere scoperti – afferma il ricercatore Jielai Zhang, coautore della ricerca. – Siamo orgogliosi di fare scoperte significative come questa.

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Buchi neri e buchi supermassicci

Un buco nero si forma quando una stella massiccia subisce una morte esplosiva chiamata supernova. Questa esplosione, che può eclissare un’intera galassia di stelle per circa una settimana, lascia dietro di sé il nucleo piccolo e pesante di una stella. Se questo nucleo è abbastanza massiccio, collasserà su se stesso e formerà un buco nero. Un tipico buco nero di classe stellare ha una massa compresa tra circa 3 e 10 masse solari.

I buchi neri supermassicci, come suggerisce anche il nome, sono molto più pesanti dei normali buchi neri, con masse che vanno da milioni a miliardi di masse solari. Non si sa perché siano così incredibilmente massicci, ma gli astronomi ritengono che la loro immensa massa possa dipendere dalla posizione che occupano al centro della galassia.

Nessuna stella singola potrebbe esplodere dando vita a un buco tanto massiccio. Invece, al centro della galassia, ci sono moltissime stelle e nebulose di gas, e questo permette al buco nero di espandersi molto rapidamente – tanto da raggiungere, talvolta, altri buchi neri supermassicci e di scontrarsi con essi fino a fondersi insieme, dando vita così a buchi neri supermassicci ancora più pesanti.

Il fenomeno dei buchi neri supermassicci sta iniziando ora ad essere compreso dagli astronomi: saranno necessari ulteriori studi e osservazioni per capire le dinamiche di formazione, sviluppo e “morte” di buchi tanto pesanti.

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Fonti: Nature / Centre of Excellence for Gravitational Wave Discovery / NASA

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