Un team di giovani ricercatori trentini è stato selezionato dall’ESA: il loro progetto spaziale viaggerà a bordo della navetta spaziale Space Rider nel 2026
Il progetto spaziale “Sparkle” dell’Università di Trento rappresenta un significativo traguardo per la ricerca scientifica italiana, confermando il ruolo di primo piano che il territorio trentino sta assumendo nel campo dell’innovazione tecnologica e spaziale.
Il team di giovani ricercatori trentini, selezionati dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha sviluppato un laboratorio in miniatura chiamato “Sparkle” destinato a viaggiare a bordo della navetta spaziale Space Rider nel 2026.
Questo laboratorio avrà il compito di rilevare e analizzare raggi cosmici, raggi X e raggi Gamma nella ionosfera, aprendo nuove frontiere nella comprensione dell’universo. L’idea di “Sparkle” è nata da un’iniziativa estiva nel 2023, quando il team di ricercatori stava lavorando a un altro esperimento spaziale.
Il coinvolgimento nell’ESA Accademy Programme ha rappresentato un’opportunità unica per trasformare un’idea in realtà, dimostrando il talento e la competenza dei giovani scienziati trentini. Guidati dal fisico Roberto Iuppa e dall’ingegnere aerospaziale Veronica Vilona, il team ha lavorato duramente per portare avanti il progetto, supportato da un territorio ricettivo e da partnership con industrie e enti locali.
Gli studenti acquisiranno così un’esperienza diretta in tutte le fasi di una missione spaziale
La collaborazione tra università, istituzioni e settore privato ha giocato un ruolo fondamentale nel successo di “Sparkle”, evidenziando l’importanza della sinergia tra diverse realtà nel promuovere l’innovazione scientifica.
L’iniziativa fa parte dell’ESA Academy Experiments Programme, un programma dedicato alla formazione universitaria e allo sviluppo di progetti scientifici in collaborazione con gli atenei degli Stati membri. Essere l’unico team italiano selezionato tra i sette partecipanti testimonia l’eccellenza della ricerca svolta dall’Università di Trento e il suo ruolo di protagonista nella comunità scientifica internazionale.
Il lancio di “Sparkle” a bordo di Space Rider rappresenta un’opportunità straordinaria per i giovani ricercatori di acquisire esperienza diretta in tutte le fasi di una missione spaziale, dalla progettazione al lancio, fino al recupero dei dati. Il lavoro fianco a fianco con gli ingegneri dell’ESA e l’utilizzo delle facilities spaziali offerte dall’agenzia consentirà loro di approfondire le proprie conoscenze e competenze nel settore aerospaziale.
Inoltre il successo di “Sparkle” sottolinea il ruolo sempre più rilevante delle università italiane nella ricerca spaziale e nell’ambito dell’economia dello spazio. L’esperienza e l’expertise acquisite dal team di Trento potrebbero aprire nuove opportunità per futuri progetti e collaborazioni internazionali nel campo dell’esplorazione spaziale e della scienza.
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Fonte: UniTrento Press Room
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