Capodanno 2018. Dopo aver ammirato la Superluna salutiamo il nuovo anno anche con una pioggia di stelle cadenti, le Quadrantidi, uno degli sciami più famosi dell'anno. Le meteore sono visibili in teoria dall'1 al 5 gennaio, ma il loro picco si raggiungerà la notte tra il 3 e il 4, sopratutto dopo la mezzanotte, quando il radiante sarà sufficientemente sopra l'orizzonte
Capodanno 2018. Dopo aver ammirato la Superluna salutiamo il nuovo anno anche con una pioggia di stelle cadenti, le Quadrantidi, uno degli sciami più famosi dell’anno. Le meteore sono visibili in teoria dall’1 al 5 gennaio, ma il loro picco si raggiungerà la notte tra il 3 e il 4, sopratutto dopo la mezzanotte, quando il radiante sarà sufficientemente alto sopra l’orizzonte.
Il nome Quadrantidi deriva da quello del Quadrante Murale, un’obsoleta costellazione che oggi fa parte di Boote, per cui queste stelle cadenti sono chiamate anche Bootidi. Astronomicamente lo sciame è dovuto all’asteroide 196256 (2003 EH1). Secondo altri, invece, potrebbe essere la cometa C/1490 Y1, osservata dagli astronomi cinesi, giapponesi e coreani già 500 anni fa.
Normalmente, al picco, lo sciame produce anche 100 meteore all’ora per circa 4 ore e si mantiene sopra le 50 per quasi 10 ore, mentre nelle notti lontane dal massimo le meteore sono poco luminose e sembrano irradiarsi da una porzione di cielo molto diffusa. Solo nella maggiore attività, dunque, appaiono più brillanti e “concentrate” alla partenza.
Come osserva l’UAI, quest’anno, purtroppo, il picco è però atteso per la notte tra il 3 e il 4 gennaio, con una Luna particolarmente luminosa, in plenilunio appena due giorni prima. Questo ridurrà parecchio il numero di stelle cadenti osservabili. Comunque si può tentare, soprattutto dopo la mezzanotte, quando il radiante sarà più alto nel cielo (nella mappa il cielo del 3 gennaio all’1.00 circa).
In Italia, infatti, dal tramonto a mezzanotte questo è troppo basso, quasi all’orizzonte, rendendo il numero delle meteore osservabili veramente esiguo, per giunta con una Luna particolarmente luminosa.
E tra l’altro al centro-nord il radiante è visibile per tutta la notte, anche se solo dopo la mezzanotte sufficientemente alto per vederne un numero significativo. Da Napoli in giù, invece, l’osservazione è ancora meno agevole, poiché il radiante tramonterà verso le 20.00 per risorgere poco dopo nuovamente. Una visione quindi, quest’anno, più difficoltosa, ma con un cielo sereno non sarà impossibile esprimere desideri al passaggio di qualche meteora.
E se proprio non si riuscirà a vedere lo sciame delle Quadrantidi, a gennaio avremo comunque qualche altra opportunità: si attendono a breve, infatti, anche delle correnti minori lontane dai due pleniluni (2 e 31 gennaio). In particolare nella regione tra le costellazioni Gemelli, Cancro, Cane Minore e Idra saranno ben visibili le Delta Cancridi (max 16 gennaio), le Alfa Canisi Minoridi (max 16 gennaio) e le Alfa Idridi (max 18/19 gennaio).
Per ora affacciamoci la notte tra il 3 e il 4 gennaio, dopo le 0.00 e teniamo gli occhi puntati verso la costellazione del Boote!
Roberta De Carolis