Ecco com’è un buco nero. La prima foto della storia

Eccola. È questa la prima immagine di un buco nero mai scattata dall'uomo. A realizzarla è stata la collaborazione Event Horizon Telescope (EHT), uno sforzo globale che ha catturato la prima foto dei confini di un buco nero, il cosiddetto orizzonte degli eventi

Eccola. È questa la prima immagine di un buco nero mai scattata dall’uomo. A realizzarla è stata la collaborazione Event Horizon Telescope (EHT), uno sforzo globale che ha catturato la prima foto dei confini di un buco nero, il cosiddetto orizzonte degli eventi.

Alle 15 di oggi, durante una conferenza stampa attesa da tempo e seguita in tutto il mondo, i membri del team di EHT hanno fatto un annuncio rivoluzionario.

Fotografare l’interno di un buco nero è naturalmente impossibile. La luce viene letteralmente inghiottita da questi mostri gravitazionali. Questo punto di non ritorno è noto come orizzonte degli eventi, da cui il nome del progetto.

I buchi neri sono all’altezza del loro nome: essi non emettono luce in nessuna parte dello spettro elettromagnetico ma gli astronomi sanno per certo che esistono grazie anche alla teoria della relatività generale, secondo cui si tratta di una regione dello spaziotempo con un campo gravitazionale così intenso che nulla al suo interno può sfuggire verso l’esterno, neanche la luce.

In altre parole, la velocità di fuga da un buco nero dovrebbe essere superiore a quella della luce, ma quest’ultima per noi è un limite insuperabile. Per questo nessuna particella di materia né alcun tipo di energia possono allontanarsi da questi mostri cosmici.

Gli astronomi sanno che dove si trovano perché quando la gravità del buco nero attira gas e polvere, la materia si deposita in un disco orbitante, con gli atomi che si spintonano a velocità estreme. Tutta questa attività riscalda la materia incandescente, quindi emette raggi X e altre radiazioni ad alta energia. I buchi neri più voraci nell’universo dell’universo hanno dischi che eclissano tutte le stelle nelle loro galassie. Ed è proprio quello che hanno fotografato gli scienziati dell’EHT.

L’ Event Horizon Telescope collega vari radiotelescopi in tutto il mondo, formando un raggio virtuale delle dimensioni della Terra. Il progetto ha esaminato due buchi neri supermassicci: quello al centro della nostra galassia, la Via Lattea, e quello al centro della galassia M87.

“Molte delle caratteristiche dell’immagine osservata corrispondono sorprendentemente bene alla nostra comprensione teorica, ” osserva Paul TP Ho , membro del consiglio di amministrazione di EHT e direttore dell’Osservatorio dell’Asia orientale. “Questo ci rende fiduciosi sull’interpretazione delle nostre osservazioni, inclusa la nostra stima della massa del buco nero”.

Le simulazioni al computer e le leggi della fisica gravitazionale avevano già offerto agli astronomi una buona idea di cosa aspettarsi. A causa della gravità intensa vicino a un buco nero, la luce del disco è deformata attorno all’orizzonte degli eventi in un anello, per questo è visibile anche il materiale presente dietro il buco nero.

buco nero

Come spiegano gli scienziati, l’immagine mostra un anello luminoso formato da curve di luce nell’intensa gravità attorno al buco nero che è 6,5 miliardi di volte più massiccio del Sole al centro della galassia M87, nel vicino ammasso di galassie della Vergine. Questo buco nero si trova a 55 milioni di anni luce dalla Terra.

I buchi neri sono straordinari oggetti cosmici con enormi masse ma dimensioni estremamente compatte. La presenza di questi oggetti influenza il loro ambiente in modi estremi, deformando lo spazio-tempo e surriscaldando qualsiasi materiale circostante

 “Se immerso in una regione luminosa, come un disco di gas incandescente, ci aspettiamo che un buco nero crei una regione oscura simile a un’ombra – come previsto dalla relatività generale di Einstein che non abbiamo mai visto prima”, ha spiegato il presidente di EHT Heino Falcke della Radboud University, Paesi Bassi. “Quest’ombra, causata dalla flessione gravitazionale e dalla cattura della luce dall’orizzonte degli eventi, rivela molto sulla natura di questi oggetti affascinanti e ci ha permesso di misurare l’enorme massa del buco nero di M87 “.

I telescopi che hanno contribuito a questo risultato sono stati ALMA, APEX, il telescopio IRAM da 30 metri, il James Clerk Maxwell Telescope, il Large Millimeter Telescope Alfonso Serrano, il Submillimeter Array, il Submillimeter Telescope e il South Pole Telescope.

Perché l’immagine appare leggermente asimmetrica? Tutta colpa della gravità che piega la luce dalla parte interna del disco verso la Terra in modo più forte rispetto alla parte esterna, facendo apparire un lato più luminoso in un anello sbilenco.

Un’immagine che resterà nella storia. Chissà cosa direbbe oggi Einstein…

QUI la diretta video della conferenza stampa:

 

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