Due anni fa un meteorite insolitamente luminoso apparve nel cielo sopra la regione canadese del Niagara. Ora sappiamo che la “palla di fuoco” proveniva dall’asteroide più piccolo mai registrato: gli scienziati hanno così definito un innovativo approccio per lo studio degli asteroidi vicini alla Terra
Due anni fa, il 19 novembre 2022, un meteorite particolarmente luminoso apparve nel cielo sopra la regione canadese del Niagara. E solo poche ore prima, i ricercatori avevano stabilito che avrebbe colpito il nostro pianeta. I dati che provenivano da questa splendida “palla di fuoco” hanno permesso di caratterizzarla, dimostrando che proveniva dall’asteroide più piccolo mai registrato, chiamato 2022 WJ1 (WJ1).
In uno studio internazionale condotto dalla Western University e dal Lowell Observatory (Usa) gli scienziati descrivono un approccio pionieristico e integrativo per lo studio degli asteroidi vicini alla Terra basato in gran parte su questo straordinario evento.
Le osservazioni spaziali
Gli astronomi, in particolare, hanno determinato la composizione e le dimensioni dell’asteroide 2022 WJ1 (WJ1) prima che si frammentasse entrando nell’atmosfera terrestre, confrontando le osservazioni telescopiche in Arizona con i video catturati dalle telecamere della Southern Ontario Meteor Network.
La ricerca è molto di più di una curiosità scientifica: infatti non solo rivela dettagli chiave su WJ1, il più piccolo asteroide nello spazio ad essere stato caratterizzato fino ad oggi, ma definisce la metodologia per studiare altri oggetti spaziali che colpiscono la Terra, ovvero combinando l’osservazione del telescopio e le riprese delle telecamere per studiare lo stesso oggetto spaziale.
Le dimensioni di WJ1 sono state determinate con il Lowell Discovery Telescope (LDT) situato in Arizona: le osservazioni del telescopio mostrano che la superficie del corpo celeste era ricca di silice, e che il suo diametro era compreso tra 40 e 60 cm, numeri che lo rendono l’asteroide più piccolo mai registrato.
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Questo è solo il sesto asteroide scoperto prima dell’impatto – spiega Denis Vida, coautore del lavoro – Il nostro nuovo approccio, scoprire un asteroide tramite osservazione spaziale e poi osservarlo successivamente con telecamere da terra, ci ha permesso di confermare che le nostre stime corrispondono bene a quelle ricavate utilizzando un approccio completamente diverso
Utilizzando la rete di telecamere meteoriche della Western, gli scienziati hanno catturato l’asteroide mentre entrava nell’atmosfera sopra London, in Ontario, finendo vicino a St. Catharines, nel medesimo stato Usa. E le successive misure confermano i dati ricavati con l’approccio “tradizionale”.
Questa è solo la seconda volta che un asteroide è stato significativamente caratterizzato con telescopi prima del suo impatto sulla Terra – riferisce Teddy Kareta, che ha collaborato alla ricerca – È una testimonianza della nostra buona sorte e preparazione, ma è anche dovuto alla comunità che si preoccupa di proteggere la Terra da questi oggetti celeste e che sta imparando a lavorare meglio insieme
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I dati ottenuti suggeriscono che WJ1 rientra nella categoria degli oggetti astronomici condriti S, che corpi rocciosi ricchi di silice (da cui la designazione ‘S’), tra i corpi più antichi del sistema solare e che comprendono il tipo più comune di meteorite che colpisce la Terra.
Probabilmente, comunque, non tutti i frammenti di WJ1 sono bruciati nell’atmosfera terrestre. Le ricerche iniziali di meteoriti e pezzi di meteorite non ha portato mai ad alcun ritrovamento.
Dopo due anni, tutti i meteoriti caduti sulla terra si saranno mimetizzati con il paesaggio – spiega Phil McCausland, altro coautore – Detto questo, ci sono persone nella zona che stanno cercando e sanno cosa cercare. Potremmo ancora essere fortunati e trovare uno o due meteoriti da questa caduta nei prossimi mesi e anni
Uno studio particolarmente “fortunato”
Indubbiamente, lo studio è stato facilitato da un’incredibile combinazione di fattori fortunati: innanzitutto WJ1 era stato scoperto per la prima volta dal Catalina Sky Survey a Tucson, in Arizona, nel novembre 2022 e, poco dopo, gli astronomi avevano previsto che l’oggetto avrebbe colpito la Terra entro tre ore.
Questo ha offerto agli scienziati il tempo sufficiente per osservare telescopicamente l’oggetto mentre era ancora nello spazio e dato agli astronomi il tempo di raccogliere la posizione e il movimento precisi dell’asteroide per perfezionarne l’orbita.
Tutto questo ha permesso una determinazione più accurata del punto in cui l’asteroide sarebbe entrato nell’atmosfera terrestre, ovvero sopra i Grandi Laghi, al confine tra Stati Uniti e Canada. E anche il sito di impatto previsto si è rivelato particolarmente fortunato, proprio nel mezzo della rete di telecamere di osservazione meteorica della Western nella stessa regione.
The last but not the least, le ore di preavviso sull’impatto dell’asteroide hanno consentito a diversi membri del Western Meteor Physics Group e dell’Institute for Earth and Space Exploration della Western di trovare un tempo sereno per osservare l’oggetto in arrivo.
E quanto l’asteroide era diventato troppo debole per essere visto nelle nostre immagini, c’era il telescopio che si muoveva a cinque gradi al secondo, una velocità sufficiente per seguire ancora l’oggetto.
È stata un’incredibile fortuna che questo asteroide abbia sorvolato i cieli bui dell’Arizona di notte prima di bruciare sopra l’eccellente rete di telecamere della Western. È difficile immaginare circostanze migliori per fare questo tipo di ricerca
conclude Kareta
Il lavoro è stato pubblicato su The Planetary Science Journal.
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Fonti: Western University / The Planetary Science Journal
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