Ombrelloni spaziali: oscurare il sole per combattere il riscaldamento globale e tamponare i cambiamenti climatici

Quello di oscurare il Sole “bannando” la luce del nostro astro più splendente, rappresenta in fondo uno dei più antichi archetipi. Ci hanno provato nei miti, nei fumetti e, non ultimo, anche Mr Burns dei Simpson. Ma se la proposta arriva dall'ONU come soluzione al problema dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, il mito potrebbe diventare realtà. Con tutte le sue conseguenze.

Quello di oscurare il Sole “bannando” la luce del nostro astro più splendente, rappresenta in fondo uno dei più antichi archetipi. Ci hanno provato nei miti, nei fumetti e, non ultimo, anche Mr Burns dei Simpson. Ma se la proposta arriva dall’ONU come soluzione al problema dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, il mito potrebbe diventare realtà. Con tutte le sue conseguenze.

Secondo quanto riportato da News Discovery, infatti, alcuni ricercatori tra cui Roger Angel dell’Università dell’Arizona, starebbero lavorando su una sorta di ombrelloni spaziali che limiterebbero l’afflusso di luce solare sulla Terra. Questa tecnologia che ha già suscitato l’attenzione della NASA e di altre organizzazioni, ora sta per essere presa in considerazione anche dall’ONU che la presenterà proprio in questi giorni alla Conferenza internazionale sulla biodiversità che si sta svolgendo in Giappone (COP10).

Il presupposto è quello che “mettendo la Terra in ombra”, si potrebbero avere rapidi effetti sul global warming e avere maggior tempo a disposizione per elaborare misure di carattere più permanente.

Ovviamente però non mancano gli oppositori di questa soluzione, come ad esempio l’ ETC, un gruppo di ambientalisti che ritengono l’ipotesi di bloccare il sole semplicemente “una benda destinata a coprire il problema e a permettere agli esseri umani di continuare a utilizzare i combustibili fossili”.

Mr_Burns_block_the_sun

Altro fondato timore che circola intorno agli ombrelloni spaziali e, in generale alla geo-ingegneria – è così che si chiamano le tecniche di questo tipo basate sul concetto di “piegare la natura” – è che questi possa avere conseguenze impreviste sul clima, sugli ecosistemi e sull’agricoltura.

Da parte nostra, oltre a pensare seriamente che gli ombrelloni spaziali non rappresentino assolutamente una soluzione a lungo termine contro il cambiamento climatico, ci sorge un altro dubbio: ma abbiamo davvero bisogno di ulteriori dispositivi sullo spazio? Non ne abbiamo già portata abbastanza di spazzatura anche lì?

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