Talmente grande da essere confusa inizialmente per un nano-pianeta, punta in direzione del nostro sistema solare
Talmente grande da essere confusa inizialmente per un nano-pianeta, punta in direzione del nostro sistema solare. Ma niente panico, nessun rischio di collisione con la Terra
Non c’è motivo di preoccuparsi: C/2014 UN271, questo è il nome della cometa che fra qualche anno farà il suo ingresso nel nostro Sistema Solare, non si avvicinerà né al nostro pianeta né tantomeno al Sole, ma attraverserà la galassia mantenendo una distanza dalla nostra stella pari a quella dell’orbita di Saturno. Tuttavia, la sua massa enorme e la sua relativa vicinanza alla Terra rappresentano una succulenta occasione per gli astronomi di osservare e studiare un oggetto proveniente dalla Nube di Oort (una nube sferica di comete posta tra 20.000 e 100.000 unità astronomiche di distanza dal Sole) e scoprire nuove informazioni sulla formazione del Sistema Solare.
Si tratta forse della più grande cometa mai osservata prima, ed è una fortuna che si trovi ancora in una fase iniziale della sua vita di stella: infatti, non è ancora troppo calda, e questo permetterà agli esperti e agli appassionati dell’universo di vederla evolversi a mano a mano che si riscalda e si avvicina al nostro Sistema Solare.
Ciò che giace fuori dai confini del Sistema Solare è in buona parte un mistero per gli astronomi: si tratta di un luogo molto distante e oscuro, e capire cosa possa contenere rimane una delle più grandi sfide dell’astronomia moderna. Si ha un’idea generale dell’architettura della regione, con la Fascia di Kuiper (che consiste in corpi solidi ghiacciati) e la Nube di Oort a distanza ancora maggiore – ma i dettagli sono difficili da definire con chiarezza.
Secondo i ricercatori, la cometa C/2014 UN271 ha iniziato il suo ‘viaggio’ a una distanza di circa 40.400 unità astronomiche dal Sole – in piena Nube di Oort, quindi. Quanto è stata scoperta, la cometa si trovava già a sole 29 unità astronomiche di distanza dal Sole: si stima che possa raggiungere la massima vicinanza (10,97 unità astronomiche) con la stella nel 2031.
La cometa ha una dimensione stimata di 155 km di diametro – molto grande, ma tuttavia non ancora visibile a occhio nudo a causa della sua distanza. È possibile però osservarla con i telescopi, cosa che stanno già facendo scienziati e appassionati. Gli esperti hanno già individuato tracce dell’atmosfera della cometa, che si manifesta a mano a mano che il corpo celeste si avvicina al Sole: il calore proveniente dalla nostra stella fa sublimare la superficie ghiacciata della cometa, producendo ‘vapori’ visibili e, a distanze più ravvicinate, le affascinanti code di cometa.
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Fonte: Cornell University
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