Un inedito fenomeno aurorale, causato da aree con maggiore densità di atomi di ossigeno nell’atmosfera, è l'oggetto di un nuovo studio
Un inedito, particolarissimo fenomeno aurorale è stato oggetto di studio da parte dei ricercatori finlandesi. Sarebbe probabilmente causato da aree con maggiore densità di atomi di ossigeno nell’atmosfera. Questa spiegazione, finora basata sull’osservazione di appassionati, ora ha il supporto scientifico di una nuova ricerca.
L’aurora, così particolare da sembrare quasi magico, è in realtà un fenomeno chimico facilmente spiegabile, che nasce quando le particelle elettriche irradiate dal Sole (gli elettroni) si scontrano con gli atomi di ossigeno e con le particelle di azoto presenti nell’atmosfera terrestre. La collisione eccita le particelle dell’atmosfera, e questa eccitazione viene rilasciata sotto forma di energia luminosa.
Le osservazioni fatte dai ricercatori dell’Università di Helsinki hanno dato validità scientifica alle osservazioni su uno spettacolare fenomeno di aurora boreale chiamato dune. Nello studio sono state confrontate fotografie di questo fenomeno scattate in Finlandia, Norvegia e Scozia e comparate con i dati rilevati dai satelliti.
Il rarissimo tipo di aurora boreale è stato avvistato per la prima volta nel gennaio 2016. Tracce del fenomeno si trovano nelle fotografie scattate da numerosi hobbisti. Le ‘dune’ sono state osservate per quasi quattro ore in un’area molto vasta, estesa centinaia di chilometri. Le fotografie e i video sono stati raccolti anche grazie all’aiuto di Internet e dei social media. Uno dei contributi più affascinanti arriva da un amatore scozzese, che ha catturato il fenomeno in un video time-lapse. (Leggi: L’aurora boreale forma una fenice nei cieli islandesi (e sembra inviarci un messaggio di rinascita))
Le nuove dune aurorali sono un fenomeno piuttosto raro, e la loro possibile origine è particolare. Potrebbero originarsi infatti da anomale concentrazioni di ossigeno nell’atmosfera.
La maggiore densità di ossigeno potrebbe essere portata da un’onda atmosferica chiamata anche onda mesosferica. La concentrazione di elettroni e le osservazioni sulle temperature fatte in uno studio pubblicato recentemente supporterebbero questa interpretazione sull’origine delle dune.
Fonte: Advancing Earth and Space Science
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