Nubi nottilucenti blu elettrico: lo spettacolo nel cielo in queste nuove immagini della Nasa

Sono del tutto “normali” e bellissime, e potrebbero migliorare le previsioni meteo: la Nasa cattura le immagini di affascinanti nuvole blu elettrico. Nulla a che vedere con presunte scie chimiche, le strutture “risiedono” nella mesosfera. Le foto sono state scattate nell’ambito della missione PMC Turbo

Sono del tutto “normali” e bellissime, e potrebbero migliorare le previsioni meteo: la Nasa cattura le immagini di affascinanti nuvole blu elettrico. Nulla a che vedere con presunte scie chimiche, le strutture “risiedono” nella mesosfera. Le foto sono state scattate nell’ambito della missione PMC Turbo.

Non solo bianche e grigie (varie tonalità), anche blu elettrico: un particolare tipo di nuvola, visibile solo dopo il crepuscolo, è di colore blu elettrico, che normalmente si forma in estate circa 80 chilometri sopra i poli, regalando a pochissimi fortunati l’emozione di un cielo azzurro con “macchie” blu elettrico.

Ma l’8 luglio 2018, la Nasa, nell’ambito della missione PMC Turbo ha lanciato un pallone aerostatico gigante ad un’altezza di circa 80 chilometri sopra la superficie per studiare le turbolenze (quelle spesso annunciate sugli aerei che ci costringono a restare al nostro posto con le cinture allacciate).

Il pallone ha attraversato la stratosfera per cinque giorni, dal suo lancio a Esrange (Svezia), attraverso l’Artico fino alla parte ovest del Nunavut, in Canada. Durante il suo volo le telecamere a bordo del pallone hanno catturato 6 milioni di immagini ad alta risoluzione riempiendo fino a 120 Terabyte di spazio di archiviazione dati, rivelando i processi che portano alla turbolenza.

nuvole blu elettrico1

Tra queste foto si vede che alcune nuvole si uniscono come cristalli di ghiaccio su piccoli resti di meteoriti nell’atmosfera superiore e che il risultato è uno splendido colore blu elettrico, visibile d’estate subito dopo il tramonto nelle regioni polari.

Sono le nubi nottilucenti, che, come allertava la stessa Nasa recentemente, in realtà si stanno espandendo anche in altre zone del mondo e che sono anche in anticipo rispetto ai loro classici tempi, probabilmente (ancora) per colpa dei gas serra presenti nell’atmosfera.

Tale fenomeno avviene nella mesosfera, lo strato compreso tra la stratosfera e la termosfera, ed è legato trasferimenti di energia che avvengono all’interno dell’atmosfera, alla base delle turbolenze. La formazione di queste nuvole è infatti legata alle cosiddette onde gravitazionali atmosferiche, causate dallo spostamento di masse d’aria tra i vari strati.

“É la prima volta che viene visualizzato il flusso di energia, da quello prodotto da onde gravitazionali più grandi fino a “piccole” instabilità di flusso nell’atmosfera superiore – spiega Dave Fritts, scienziato della missione – A queste altitudini si possono letteralmente vedere le onde gravitazionali rompersi, come quelle dell’oceano sulla spiaggia, e precipitare verso la turbolenza”.

La conoscenza delle cause e degli effetti di questo fenomeno aiuterà gli scienziati a comprendere non solo la struttura e la variabilità dell’alta atmosfera, ma anche quella di altre aree. La turbolenza si verifica nei fluidi di tutto l’Universo e i risultati aiuteranno gli scienziati a modellarlo meglio in tutti i sistemi. Alla fine, inoltre, i risultati aiuteranno anche a migliorare i modelli delle previsioni del tempo.

Nel frattempo, possiamo godere della vista di queste splendide immagini, che dal vivo restano appannaggio di pochi fortunati (e molto resistenti al freddo).

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Foto: Nasa’s Goddard Space Flight Center/Joy Ng

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