Non ci sono funghi su Marte. L’annuncio non è nuovo e a volte si sente dirlo su Venere, ma resta, almeno per ora, falso
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Non ci sono funghi su Marte, anche se in queste ore si legge questa notizia. L’annuncio, tra l’altro, non è nuovo e a volte si sente dirlo su Venere, ma resta, almeno per ora falso. CNET ha ricostruito la vicenda, ai limiti del falso scientifico. Ma andiamo con ordine e iniziamo a fare un po’ di fact-checking e debunking.
Da dove esce la notizia dei funghi su Marte
Innanzitutto, tra gli autori di questa stravagante affermazione c’è (di nuovo) Rhawn Gabriel Joseph, che, per oltre un decennio, ha pubblicato pseudo teorie sulla vita su altri pianeti sul suo sito web e su riviste che però erano quasi mai scientifiche e comunque non revisionate da altri esperti. E già questo ha fatto insospettire.
Qualche giorno fa il discutibile esperto ha pubblicato un nuovo articolo dal titolo ‘Fungi on Mars? Evidence of Growth and Behavior From Sequential Images’ sulla rivista open access Advances in Microbiology, sostenendo che alcune immagini raccolte dal rover Curiosity avessero di fatto immortalato funghi sul Pianeta Rosso, spalancando le porte alla vita su Marte.
La comunità scientifica ha validato la scoperta?
Assolutamente no. Innanzitutto l’articolo è un pre-print, come si legge chiaramente sul documento, quindi nessun avallo. Ma soprattutto, come riporta la prestigiosa Nature, la rivista è edita da Scientific Research Publishing, accusata di plagio e di chiedere soldi agli scienziati per le pubblicazione senza controllare la qualità degli articoli.
Mettiamo subito in chiaro che il problema non è che la rivista sia open access: questa modalità di pubblicazione, che prevede contributo economico degli autori stessi per la pubblicazione (invece che quello dei lettori per la visualizzazione) è del tutto legittima e valida, ed è stata incoraggiata dalla Commissione Europea per favorire la divulgazione scientifica. Infatti anche nelle riviste open access è d’obbligo la review di altri esperti prima della pubblicazione, che può essere rifiutata qualora la loro opinione sia negativa.
Il problema è che l’editore, a quanto pare, non controlla nulla, ma chiede comunque soldi agli autori.
Conclusione?
“Dire che i funghi stanno germogliando in tutto Marte è un’affermazione straordinaria che richiede prove migliori di un’analisi della morfologia fotografica da parte di un noto svitato che ha affermato, sulla base dello stesso tipo di analisi, di aver visto campi di teschi su Marte “ sentenzia Paul Myers, biologo dello sviluppo presso l’Università del Minnesota, che conosce molto bene lo svitato.
Controllare sempre prima di gridare Eureka (per leggere l’articolo smentito è sufficiente collegarsi a questo link).
Fonti di riferimento: CNET / Nature
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