Quest’anno non avremo alcun secondo in più. Ecco perché

Si chiama secondo intercalare e quest’anno non sarà aggiunto al nostro calendario. Ma nulla di preoccupante, è solo un modo per tenere conto delle variazioni di velocità terrestre di cui quest’anno non abbiamo bisogno. Ecco perché

Nulla di anomalo: nessun secondo intercalare sarà aggiunto al nostro calendario perché la rotazione terrestre si trova in linea con il tempo “legale”. Generalmente viene aggiunto il 30 giugno o il 31 dicembre.

Il calendario non segue più il nostro pianeta: nel 2020, per esempio, abbiamo registrato i 28 giorni più corti dal 1960. La rotazione terrestre, in altre parole, è avvenuta più rapidamente del previsto ed è come se il 2020 fosse in realtà finito prima di quanto pensassimo. Tanto che si decise di sottrarre un secondo, ovvero di far duramente arbitrariamente un minuto 59 secondi.

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Nulla di preoccupante, perchè la rotazione del pianeta non è del tutto costante, influenzata dalle variazioni della pressione atmosferica, dei venti, delle correnti oceaniche e del movimento del nucleo.

E chiaramente sarebbe impossibile “star dietro” ad ogni singola variazione, magari millesimale: gli orologi atomici ultra-precisi usati a livello planetario misurano infatti il Tempo Universale Coordinato (UTC) con cui ognuno imposta i propri orologi, ma non sarebbe possibile modificarlo in continuazione. Nel 1972 fu dunque introdotto questo escamotage.

Fu stabilito in particolare che, solo quando l’ora astronomica, impostata dal tempo impiegato dalla Terra per compiere una rotazione completa, devia dall’UTC di oltre 0,4 secondi, l’UTC viene modificato in accordo.

Nel 2015 abbiamo vissuto un secondo in più, aggiunto al 30 giugno, mentre l’ultima modifica è arrivata nel 2016, quando a Capodanno alle ore 23, 59 minuti e 59 secondi, è stato aggiunto un secondo intercalare.

Semplicemente quest’anno “va bene così”.

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Fonte: IERS Rapid Service / Prediction Center

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