Si avvicina il solstizio d'estate: la notte del 20 giugno sancirà ufficialmente l'inizio dell'estate, il cui arrivo viene ancora oggi celebrato con riti e feste dal sapore antico.
Indice
Il solstizio d’estate è un evento astronomico che ha affascinato l’umanità fin dai tempi antichi, e che oggi continua ad essere ricordato. Celebrato in molte culture, sia con riti sacri che con feste “pagane”, segna la notte più corta dell’anno e il giorno più lungo. Nel 2024 questo fenomeno si verificherà il 20 giugno, data che varia leggermente ogni anno, sulla falsa riga di altre ricorrenze annuali, come ad esempio la Pasqua.
Il fenomeno del solstizio estivo
Durante il solstizio estivo, il Sole si trova direttamente sopra il Tropico del Cancro, a una latitudine di 23,5 gradi nord, il punto più settentrionale che può raggiunge durante l’anno. Quando il Sole è allo zenit al Tropico del Cancro, i raggi solari cadono perpendicolarmente sulla superficie terrestre, riducendo al minimo le ombre.
Nelle regioni situate a nord del Circolo Polare Artico, il solstizio estivo è caratterizzato dal fenomeno del “sole di mezzanotte”: a queste latitudini estreme, il Sole non tramonta mai per un periodo che può durare diverse settimane e, nel corso dell’evento, il Sole risulta visibile per 24 ore al giorno, determinando un’esperienza unica di luce continua.
Significato mistico e simbolico del solstizio estivo
Il termine “solstizio” deriva dal latino “solstitium”, che significa “Sole fermo”, nome che riflette l’apparente immobilità del Sole nel cielo durante questo periodo.
Nell’antichità, il solstizio d’estate era considerato un momento di grande potenza spirituale: i Romani, ad esempio, celebravano il “Sol Invictus”, il Sole invincibile, che simboleggiava il trionfo della luce sulle tenebre.
Gli antichi Egizi, tra i primi a celebrare il culto del Sole, collegavano il solstizio d’estate alla divinità Ra e lo consideravano un segno dell’inizio delle piene del Nilo, un evento cruciale per l’agricoltura, mentre popolazioni come Maya ed Aztechi associavano questo momento dell’anno a complessi riti sacrificali, vedendo nel Sole un simbolo della divinità suprema.
Anche tra i nativi americani il solstizio era un periodo di cerimonie e danze in onore del Sole, visto come fonte di vita e abbondanza.
I falò propiziatori
Una delle tradizioni più diffuse legate al solstizio d’estate è quella dei falò. In molte culture europee, i falò sono accesi nella notte del solstizio per celebrare e onorare il Sole. In Svezia, per esempio, la festa di Midsommar include danze intorno a grandi falò e il consumo di cibi tipici, e simili tradizioni si trovano anche in Norvegia, Finlandia e altre parti d’Europa.
I fuochi che vengono accessi simboleggiano la luce del Sole e sono visti come un mezzo per purificare e proteggere la comunità, scacciando gli spiriti maligni e assicurando un raccolto abbondante.
Anche nell’antica Roma, i falò erano un elemento centrale delle celebrazioni del solstizio: si onorava Giano Bifronte, il dio dalle due facce, una rivolta verso il passato e l’altra verso il futuro, ed in questa occasione i Romani ritenevano che fare il bagno in acque naturali e saltare sopra i fuochi accesi purificasse il corpo e l’anima.
La festa celtica di Litha
Una delle celebrazioni più conosciute del solstizio d’estate è Litha, una festa pagana di origine celtica: Litha rappresentava un momento di festa e di celebrazione della natura, durante il quale si riteneva che il velo tra il mondo fisico e quello spirituale fosse particolarmente sottile. Il Venerabile Beda, un monaco benedettino dell’VIII secolo, ne scrisse dettagliatamente, e lo scrittore J.R.R. Tolkien riprese il concetto nella sua celebre saga de ‘Il Signore degli Anelli’.
Durante la festa di Litha, i Celti accendevano grandi falò, danzavano e cantavano, e celebravano matrimoni ricchi di significati simbolici, una tradizione che ancora oggi perdura tra molti gruppi neopagani, che vedono il solstizio come un momento di rinascita e rinnovamento.
Stonehenge: un rituale moderno
Un altro luogo emblematico per la celebrazione del solstizio d’estate è il mitico sito di Stonehenge, situato nella piana di Salisbury, nel Wiltshire inglese.
Questo antico sito neolitico, composto da enormi megaliti disposti in un cerchio, è da secoli al centro di studi e speculazioni, ed ogni anno migliaia di persone si radunano qui per assistere al sorgere del Sole che, in questo giorno particolare, si allinea perfettamente con la pietra principale del complesso, creando uno spettacolo di luce di grande effetto.
L’atmosfera di Stonehenge durante il solstizio è unica: una combinazione di festa, spiritualità e mistero, dove tantissimi partecipanti si accampano nella zona per vivere un’esperienza di comunione con la natura e con le antiche tradizioni.
La “Notte delle Streghe”
Ennesima e significativa tradizione legata al solstizio d’estate, soprattutto in Italia e in altre regioni europee, è la cosiddetta “Notte delle Streghe”, ricorrenza che si celebra tra il 23 e il 24 giugno, la notte precedente la festa di San Giovanni Battista.
Secondo le credenze popolari, in questa notte le streghe si riunivano per celebrare il Sabba, un incontro notturno in cui si diceva invocassero spiriti e demoni.
Le leggende narrano che i fantasmi di Salomè e sua madre Erodiade, colpevoli della decapitazione di Giovanni Battista, guidassero queste streghe nei loro rituali e, per proteggersi dalle streghe, la gente appendesse aglio ed erbe magiche alle porte delle case, un’usanza che in alcune zone è sopravvissuta fino ad oggi.
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