Una macchia solare è “esplosa” due volte in poche ore, splendide aurore boreali a bassa quota in arrivo?

Si chiama AR3738 ed è “esplosa” due volte in poche ore: è una grossa macchia solare che potrebbe darci molte soddisfazioni (ma anche qualche problemino). Dopo un brillamento di classe M registrato ieri 13 luglio, la Nasa ne ha registrato uno di classe X, molto più potente, stanotte poco dopo le 4:30 del 14 luglio. Non ci sono però ancora segni di espulsioni di massa coronale, cosa accadrà?

Una macchia solare, la AR3738, è “esplosa” due volte in poche ore e la speranza di ammirare aurore boreali a bassa quota è ovviamente molto viva. Dopo un brillamento di classe M registrato ieri 13 luglio, la Nasa ne ha registrato uno di classe X, molto più potente, stanotte poco dopo le 4:30 del 14 luglio. Non ci sono però ancora segni di espulsioni di massa coronale.

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Come spiega l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), i brillamenti solari vengono classificati in cinque classi di potenza designate da una lettera, in cui ogni classe è dieci volte più potente della precedente, in particolare A, B, C, M, X in ordine crescente di potenza.

All’interno di ogni classe, la potenza del brillamento, assegnata in base alla loro luminosità nei raggi X, viene ulteriormente classificata con un numero da 1 a 9, in modo che un brillamento C4 ha una potenza pari alla metà di quella di un brillamento C8. Quindi un brillamento M2 è 10 volte più potente di un C2 e 4 volte più potente di un C5.

Ieri 13 luglio è stato registrato un brillamento classe M5.3, alle 14:42 ora italiana. E stanotte, alle 04:35 del 14 luglio ora italiana, uno di classe X1.2, quindi molto più potente. E purtroppo non ci sono solo spettacoli come le aurore, ma anche qualche problema.

Infatti, stanotte, il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA ha registrato l’estremo lampo ultravioletto e le radiazioni del brillamento hanno ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, provocando un blackout radio a onde corte su Australia, Sud-est asiatico e Giappone. I marinai e gli operatori radioamatori della zona potrebbero aver notato una perdita di segnale di 30 minuti a tutte le frequenze inferiori a 25 MHz.

Comunque, finora, nessuna espulsione di massa coronale (CME) è stata rilevata, forse perché l’esplosione potrebbe non essere durata abbastanza a lungo da sollevarne una fuori dall’atmosfera solare.

Ma altre esplosioni sono in vista: AR3738 ha un campo magnetico “beta-gamma-delta” che ospita energia per ulteriori brillamenti solari di classe X.

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Fonti: spaceweather.com / NOAA Space Weather Prediction Center/X

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