Questa è una serata indimenticabile: infatti stasera 26 novembre l’ultima luna piena d’autunno, la Luna del Castoro, sarà immersa nelle Pleaidi. Lo spettacolo, tempo permettendo, sarà completamente visibile a occhio nudo, ma meglio allontanarsi da fonti di inquinamento luminoso
Spettacolo in cielo stasera 26 novembre: l’ultima luna piena d’autunno, la Luna del Castoro, sarà immersa nelle Pleaidi. L’evento, tempo permettendo, sarà completamente visibile a occhio nudo, ma meglio allontanarsi da fonti di inquinamento luminoso.
Cosa vedremo la sera del 26 novembre
Come spiega l’UAI, il 26 novembre la Luna piena si troverà nella costellazione del Toro, vicino alle Pleaidi (nella mappa il cielo del 26 novembre 2023 alle 21.00 circa), una congiunzione facilmente riconoscibile senza nuvole.
Tra l’altro le Pleaidi sono uno spettacolo già da sole: si tratta infatti di un ammasso stellare piuttosto “vicino” (440 anni luce), che conta diverse stelle visibili a occhio nudo: anche in città, con un cielo privo di nuvole, non è difficile riconoscere 4 o 5 stelle, ma lontano da fonti di inquinamento luminoso potremmo contarne anche 12.
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Perché Luna del Castoro
Come tutte le lune piene, anche questo nome arriva dalla tradizione dei nativi americani poiché il nostro satellite completamente visibile cadeva nel periodo in cui si mettevano le trappole per i castori prima che le paludi congelassero in modo da far scorta di calde pellicce per l’inverno. In un’altra interpretazione, il nome deriverebbe invece dal fatto che i castori in questo periodo si stanno preparando per il letargo.
Questa luna piena, però, di solito arriva in un periodo che inizia ad essere particolarmente freddo nell’emisfero boreale (da qui anche il nome di Frosty Moon data da altre tribù di nativi americani), specialmente in alcune zone dell’entroterra, dove nacquero i nomi più famosi dei pleniluni.
Nota anche come Luna piena di gelo o del lutto, quella di novembre viene associata spiritualmente al cambiamento personale, alla riflessione interiore, alla possibilità di lasciar andare le cose vecchie per aprirsi al nuovo, all’inverno che incombe.
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Fonti: UAI
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