Lo scioglimento dei ghiacciai si studia dallo spazio: pronto al lancio il CryoSat2

Certezze sullo stato dello scioglimento dei ghiacciai arriveranno dallo spazio. E' partito il conto alla rovescia per il lancio di CryoSat2, il satellite dell'Esa che valuterà gli effetti del riscaldameto globale. Dopo i problemi tecnici che ne avevano ritardato la missione, CryoSat2 prenderà il volo alle 14.57 ora italiana, dal cosmodromo russo di Baikonur.

Certezze sullo stato dello scioglimento dei ghiacciai arriveranno dallo spazio. È partito il conto alla rovescia per il lancio di CryoSat2, il satellite dell’Esa che valuterà gli effetti del riscaldamento globale. Dopo i problemi tecnici che ne avevano ritardato la missione,  CryoSat2 prenderà il volo alle 14.57 ora italiana, dal cosmodromo russo di Baikonur.

Compito principale del satellite, che pesa 700 chili, sarà quello di analizzare le variazioni di ispessimento della banchisa  polare e l’altitudine dei ghiacciai continentali. Per far ciò, è stato dotato di uno speciale altimetro radar, di gran lunga più preciso rispetto a quelli utilizzati in passato per dagli altri satelliti. Sarà infatto in grado di misurare lo spessore del ghiaccio da 720 chilometri di altitudine, con la massima precisione.

Per far comprendere meglio la potenza di questo sistema basta notare il fatto che può  verificare i cambiamenti dello spessore del ghiacchio che ricopre suolo e acque con una tolleranza di un centimetro, scarto irrilevante visto che ad esempio il ghiaccio del polo Sud è spesso oltre tre chilometri.

Il glaciologo Heinrich Miller, uno dei due direttori del progetto CryoSat ha spiegato: “Speriamo di capire meglio il ruolo del ghiaccio marino nel sistema climatico e di saperne di più sullo spessore del ghiaccio sul suolo“. Le preoccupazioni degli studiosi non sono di certo infondate e si tenta di saperne di più per valutare anche le possibili azioni contro il global warming. Tali risposte potrebbero essere fornite da CryoSat 2, che secondo i suoi creatori sarà in grado di fornire i dati necessari. “Sappiamo che il ghiaccio si sta sciogliendo, ma non sappiamo esattamente quali meccanismi sono all’opera“.

Ci si augura che questa volta la missione vada a buon fine. I precedenti lanci di CryoSat non hanno avuto molta fortuna. Nel 2005,  il razzo di lancio non ha funzionato e il satellite è andato perduto. Nel 2006, l’ Esa deciso di ricostruire il satellite e lanciarlo nel 2009, ma i vari tentativi, l’ultimo dei quali previsto per il 25 febbraio scorso sono stati rinviati a causa di problemi tecnici.

Il costo della missione sarà di circa 140 milioni di euro. È possibile seguire in diretta sul sito dell’Esa il lancio di CryoSat. L’appuntamento, non dimenticatelo, è alle 14.57.

Francesca Mancuso

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