La tempesta solare più forte della storia che portò l’aurora boreale anche a Roma

Vi raccontiamo di quella volta in cui anche gli abitanti di Roma videro per giorni l'aurora boreale, a seguito della più violenta tempesta geomagnetica mai registrata. Avete mai sentito parlare dello storico evento di Carrington?!

Non sarebbe bellissimo riuscire ad ammirare l‘aurora boreale anche dalle nostre città? Utopia? Non proprio. In passato è accaduto davvero e l’affascinante fenomeno è stato visibile persino a Roma. Qullo che è passato alla storia come “l’evento di Carrington” – in onore dell’astronomo inglese Richard Carrington che per primo scoprì scoprì il legame tra tempeste solari e aurore polari – avvenne l’1 settembre del 1859, quando un’eccezionale tempesta geomagnetica mandò in tilt le linee telegrafiche, regalando al contempo uno spettacolo mozzafiato.

Ad accorgersi che si stava verificando qualcosa di eccezionale fu il giovane scienziato britannico, che mentre era intento ad osservare il Sole col telescopio notò un gruppo di macchie solari.

Quella notte e per le altre tre successive le aurore colorarono i cieli di Paesi in cui solitamente non possono essere avvistate: fra questi la Giamaica, Cuba, le Hawaii e l’Italia. Come si legge sui giornali dell’epoca, la popolazione assistette ad ammalianti bagliori dalle sfumature di verde, giallo, rosso e violetto.

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L’aurora boreale è un fenomeno così raro tra noi, che merita un ricordo speciale ogni volta che ci visita. Tale è stata quella della notte scorsa, dalle 2 ore antimeridiane alle 4, in cui il cielo è comparso adorno di un’aurora boreale che sarebbe bella anche nei paesi più settentrionali.[…] – così lo straordinario evento veniva descritto in un articolo pubblicato su Il Giornale di Roma – Alle ore 3 si è ravvivata di nuovo la luce, e il cielo é apparso in molti luoghi distinto de’soliti raggi luminosi, che in alto superavano in vivacità di splendore la via Lattea, ed erano molto più lucidi in basso.

La più bella comparsa di questi è stata alle 3 e 40, quando diverse colonne luminose verticali si sono formate nelle vicinanze del meridiano magnetico. Queste colonne o raggi erano di luce gialletta, rinnovavansi successivamente in vari siti e spiccavano a meraviglia sul fondo rosso del cielo.

A generare quelle splendide aurore furono delle eruzioni solari, in particolare una molto violenta, che scagliarono nello spazio sciami di particelle del Sole. L’intensa attività della stella madre del sistema Solare causò una tempesta geomagnetica estrema (di livello superiore a G5), la più grande mai registrata sul nostro Pianeta.

Gli studiosi hanno stimato che durante l’evento di Carrington la velocità delle particelle del vento solare abbia raggiunto il valore di 2000 km/s, un record da quando sono stati avviati i monitoraggi.

La tempesta solare del 1859 scatenò il caos in diverse aree del mondo. Oltre a danneggiare pesantemente le linee telegrafiche paralizzando le comunicazioni, portò alla fusione di numerosissimi quadri elettrici.

Oggi saremmo pronti ad affrontare una tempeste geomagnetica così potente?

Oggi un evento di queste proporzioni avrebbe effetti davastanti sulla società dell’epoca. Una tempesta geomagnetica del genere, infatti, causerebbe blackout, mettendo fuori uso satelliti, centrali elettriche e comunicazioni radio. Nel caso in cui si dovesse verificare, gran parte del mondo potrebbe restare senza elettricità (e di conseguenza anche a corto di acqua) per settimane e i danni economici sarebbero incalcolabili.

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Mentre alcuni Paesi come gli Usa sarebbero organizzati per rispondere ad un’emergenza legata a una tempesta geomagnetica estrema, in Italia, ma in generale a livello europeo, manca un piano nazionale ad hoc.

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Fonti: INGV Ambiente/Inaf

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