La prima luce mai ripresa da una Supernova in esplosione: un evento astronomico senza precedenti

La scoperta della supernova SN2023ixf offre uno sguardo inedito sulle fasi finali della vita di una supergigante rossa e sull'importanza delle osservazioni astronomiche condivise a livello globale

Nel maggio 2023, l’esplosione di una stella supergigante rossa, situata a una distanza vertiginosa di 21 milioni di anni luce dalla Terra, ha offerto agli scienziati e agli appassionati di astronomia un’occasione unica: l’osservazione diretta di una supernova, il fenomeno finale e più luminoso della vita di una stella. Questo evento non solo ha permesso di catturare l’ultima, brillante deflagrazione di una gigante dell’universo, ma ha anche aperto una finestra su processi stellari finora solo ipotizzati, offrendo nuove prospettive sulla morte delle stelle e sull’evoluzione cosmica.

Un gruppo di ricerca guidato dall’Università Tsinghua, avvalendosi di dati raccolti da telescopi posizionati in varie parti del globo, tra cui il BOOTES-4/MET gestito dall’Istituto di Astrofisica dell’Andalusia (IAA-CSIC) a Granada, ha pubblicato su Nature i risultati dello studio. Il team ha evidenziato come la stella avesse rilasciato notevoli quantità di polvere negli anni precedenti la sua dissoluzione, formando una densa nube che ha temporaneamente nascosto il primo bagliore dell’esplosione.

Il processo di collasso di una supergigante rossa

La supernova, catalogata come SN2023ixf, ha avuto origine dal progressivo rallentamento delle reazioni di fusione nel nucleo della supergigante rossa, che presenta un diametro 400 volte superiore a quello del Sole. Questa riduzione ha portato alla perdita di capacità della pressione interna di contrastare la gravità, causando il collasso del nucleo sotto il proprio peso. Tale evento ha scatenato un’onda d’urto che si è propagata attraverso gli strati della stella, culminando in un’intensa emissione luminosa.

L’immagine di questa supernova è stata catturata dal telescopio BOOTES-4/MET presso l’Osservatorio Astronomico di Lijiang, in Cina, grazie al lavoro di D.-R. Xiong (YNAO) e Alberto Castro-Tirado (IAA-CSIC e ISA-UMA). Castro-Tirado, coautore della pubblicazione, ha sottolineato l’importanza di tali osservazioni per comprendere la natura della supergigante rossa, la dinamica dell’onda d’urto e le caratteristiche del materiale circostante la stella prima dell’esplosione. La cattura di questi momenti iniziali è essenziale per analizzare il fenomeno in dettaglio.

L’evoluzione temporale delle prime curve di luce dopo l’esplosione offre informazioni chiave sulla natura della supergigante rossa, sulla propagazione dell’onda d’urto attraverso il suo involucro, nonché sul materiale che circondava la stella prima dell’esplosione. Ecco perché è fondamentale individuare questo tipo di fenomeno nei suoi primi istanti.

Nonostante la distanza imponente da noi, pari a 21 milioni di anni luce nella galassia M101, SN 2023ixf rappresenta una delle supernove più prossime mai osservate. La sua scoperta è stata effettuata il 19 maggio 2023 dall’astrofilo Kōichi Itagaki in Giappone, e nei giorni successivi si è registrato un aumento della sua luminosità prima del graduale affievolimento iniziato il 10 giugno. La relativa vicinanza ha consentito a numerosi appassionati di seguire l’evento nelle ore immediatamente successive all’esplosione.

Xiaofeng Wang, a capo della ricerca presso l’Università Tsinghua, ha descritto queste osservazioni come le prime a rivelare una supernova generata dal collasso nucleare, fornendo dati preziosi per la comunità scientifica. In seguito alla notifica del rilevamento, il team ha prontamente contattato osservatori amatoriali in Cina, Spagna, Russia e Stati Uniti, richiedendo le immagini originali catturate per analizzarle in dettaglio, districando i diversi segnali luminosi come spiegato da Gaici Li, studente di dottorato e primo autore dello studio.

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Fonte: Tsinghua University

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