Tre report pubblicati dall’agenzia spaziale NASA rivelano importanti dettagli sulla crosta, sul mantello e sul centro fuso del Pianeta Rosso
Tre report pubblicati dall’agenzia spaziale NASA rivelano importanti dettagli sulla crosta, sul mantello e sul centro fuso del Pianeta Rosso, e danno l’avvio per nuove incredibili scoperte.
Prima che la navicella InSight della NASA toccasse il suolo di Marte nel 2018, le precedenti missioni che avevano studiato il Pianeta Rosso si erano concentrate sulla sua superficie. Il sismometro sulla superficie, invece, sta rivelando sempre più dettagli sulla composizione interna del pianeta.
Dalla NASA sono quindi stati diffuse ben tre reportage dal Pianeta Rosso, basati sui dati raccolti dal sismografo, che offrono uno spaccato della crosta, del mantello e del centro di Marte – con la conferma che il nucleo del pianeta è fuso, esattamente con quello della Terra. Sappiamo che la parte esterna del nucleo terrestre è allo stato liquido, ma l’interno è solido, e gli scienziati vogliono capire se ciò vale anche per il nucleo di Marte.
(Leggi anche: Gli scienziati scoprono che il nucleo della Terra sta crescendo in maniera asimmetrica)
Quanto abbiamo iniziato a immaginare questa missione, più di dieci anni fa, speravamo di arrivare a queste informazioni alla fine del progetto – spiega Bruce Banerdt. – Questi dati rappresentano il culmine di tutto il lavoro e di tutte le ansie degli ultimi dieci anni.
Il sismografo di InSight (chiamato SEIS) ha registrato 733 terremoti marziani durante la sua permanenza sul pianeta, tutti fra 3 e 4 gradi di magnitudo: i sensori ultrasensibili hanno permesso agli scienziati di percepire ogni minima scossa sulla superficie, anche a centinaia di chilometri di distanza. Proprio lo studio delle onde sismiche e il modo in cui queste viaggiano e si propagano attraverso i diversi materiali del pianeta ha permesso agli esperti di capire qualcosa in più sull’interno di Marte.
Comprendere come è fatto Marte al suo interno può migliorare la comprensione di tutti i pianeti rocciosi (incluso il nostro) e come questi si sono formati. Come la Terra, anche la superficie di Marte era caldissima, perché il pianeta ai suoi primordi era formato da polvere, meteoriti e altro materiale orbitante attorno al neonato Sole. Nei primi dieci milioni di anni di vita, il pianeta era diviso in tre strutture distinte: crosta, mantello e nucleo. Parte della missione di InSight era di misurare la profondità e la struttura di questi tre ‘livelli’.
La crosta del pianeta si è rivelata essere più sottile di quanto immaginato in un primo momento: lo strato più esterno è profondo 20 km, mentre i due sotto-strati inferiori coprono uno spessore ulteriore di 37 km. Al di sotto c’è il mantello, che si estende in profondità per circa 1.560 km. Nel ‘cuore’ di Marte si trova il nucleo, con un raggio di circa 1.830 km.
Fonte: NASA
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