Questo strano asteroide a forma di osso per cani si chiama 216-Kleopatra ed è uno dei più insoliti mai scoperti

Un nuovo interessante studio mostra le immagini stroardinariamente nitide di 216-Kleopatra, l'asteroide a forma di ossa per cani

Si chiama 216-Kleopatra, in onore della regina egizia, ed è uno dei corpi celesti più insoliti mai scoperti finora. A rendere così originale quest’asteroide è la sua forma che ha sorpreso molto gli studiosi perché ricorda tantissimo quella di un osso per cani. A svelare questa sua peculiarità un team di astronomi dell’Osservatorio Europeo Australe (Eso), che hanno recentemente pubblicato un interessante studio sulla rivista Astronomy & Astrophysics. 

Usando il Vlt (Very Large Telescope) dell’Eso gli esperti sono riusciti ad ottenere delle immagini in 3D straordinariamente nitide e dettagliate dell’asteroide Kleopatra, scoperto già nel 1880. La ricerca ha fornito anche importanti indizi sull’origine di questo oggetto cosmico e sulle due lune che orbitano intorno a esso.

“Kleopatra è un corpo davvero unico nel Sistema solare – spiega Franck Marchis, astronomo del Seti Institute di Mountain View, uno degli autori dello studio. – La  scienza fa molti progressi grazie allo studio di strani oggetti anomali. Penso che Kleopatra sia uno di questi e che la comprensione di questo complesso sistema asteroidale multiplo possa aiutarci a saperne di più sul Sistema solare.

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Scoperti nuovi dettagli sulla densità e le due lune dell’asteroide

Lungo circa 270 chilometri, Kleopatra orbita intorno al Sole nella fascia degli asteroidi, tra Marte e Giove. Gli astronomi lo hanno definito un “asteroide a forma di osso per i cani” da quando le osservazioni radar di un ventennio fa hanno rivelato che ha due lobi collegati da uno spesso “collo”. Nel 2008, Frack Marchis e i suoi colleghi hanno scoperto anche che intorno a Kleopatra orbitano due lune, ribattezzate AlexHelios e CleoSelene, in omaggio ai due figli della regina egiziana.

Per analizzare meglio 216-Kleopatra, Marchis e il suo team hanno usato istantanee dell’asteroide scattate in momenti diversi tra il 2017 e il 2019 grazie allo strumento Sphere (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch), installati sui telescopi dell’Eso. Dato che l’asteroide ruota, è stato possibile osservarlo da varie angolazioni, e di conseguenza realizzare modelli 3D della sua forma più accurati. 

Dagli studi più recenti è emerso, inoltre, che in realtà l’asteroide è in realtà molto meno denso di quanto previsto:  non 4,5, bensì 3,4 grammi per centimetro cubo. Inoltre, gli astronomi hanno dedotto che il corpo celeste sia una sorta di “cumulo pietrisco”. Ciò significa che probabilmente si è formato da materiale che si è riaccumulato a seguito di un impatto gigantesco.

La struttura a cumulo di pietrisco di Kleopatra e il modo in cui ruota danno anche indicazioni su come potrebbero essersi formate le due lune. – spiega il team di scienziati – L’asteroide ruota quasi alla velocità critica, la velocità al di sopra della quale inizierebbe a sfaldarsi, e anche piccoli impatti potrebbero rimuovere dei sassi dalla superficie. Marchis e il suo gruppo credono che quei sassi possano aver formato AlexHelios e CleoSelene, il che significa che Kleopatra ha davvero dato vita alle proprie lune.

Ma le soprese potrebbero non essere ancora finite. Infatti l’Extremely Large Telescope (ELT) dell’Osservatorio europeo meridionale, che dovrebbe iniziare nuove osservazioni dal Cile nel 2027, potrebbe fornirci ulteriori dettagli su questo curioso asteroide! 

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Fonte: Astronomy & Astrophysics/ESO (Twitter)

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