Guarda per la prima volta come un buco nero di massa intermedia inghiotte una stella

In questo modo i buchi neri intermedi "cannibalizzano" le stelle: a mostrare per la prima volta questo incredibile processo la simulazione in 3d realizzata da un team di astrofisici americani

Le nostre conoscenze sui buchi neri, che da parecchio tempo affascinano esperti e appassionati, sono ancora abbastanza limitate. Secondo una recente ricerca apparsa sull’Astrophysical Journal questi misteriosi corpi celesti di massa intermedia – ovvero quelli a metà strada fra i buchi neri di massa stellare e i supermassicci – sono in grado di assorbire parzialmente la materia delle stelle circostanti per poi rilasciare i resti attraverso la galassia.

A simulare questo meccanismo il team di studiosi della Northwestern University dell’Illinois, che ha messo a punto dei modelli di comportamento di questi buchi neri, sulla cui formazione gli scienziati hanno finora formulato solo delle ipotesi.

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Come spiegato dagli studiosi statunitensi, 1uando una stella si avvicina a un buco nero di massa intermedia, inizialmente viene catturata nella sua orbita Dopo di che, viene divorata dal corpo celeste. Ogni volta che viene completata un’orbita, il buco nero divora ulteriormente la stella ad ogni passaggio. Ciò che resta, alla fine, non è altro che il nucleo deforme e incredibilmente denso dell’astro. A quel punto, il buco nero espelle i resti nella galassia.

Dallo studio è emerso che le stelle possono orbitare attorno a un buco nero di massa intermedia fino a cinque volte prima di essere finalmente espulse.

Ecco il video della simulazione realizzata in 3D:

Ovviamente non possiamo osservare direttamente i buchi neri perché non emettono luce – spiega la ricercatrice Fulya Kıroğlu della Northwestern University che ha guidato lo studio – Quindi, invece, dobbiamo guardare alle interazioni tra i buchi neri e i loro ambienti. Abbiamo scoperto che le stelle subiscono più passaggi prima di essere espulse. Dopo ogni passaggio, perdono ulteriore massa, provocando un bagliore di luce. Ognuno di questi è più luminoso del precedente e dà vita a un segnale che potrebbe aiutare gli astronomi a individuarli.

Anche se linea teorica i questi buchi neri di massa intermedia esistono, gli adetti ai lavori devono ancora trovare delle prove osservative inconfutabili.

La loro presenza è ad oggi dibattuta – sottolinea Kıroğlu – Gli astrofisici hanno scoperto prove della loro esistenza, ma queste prove possono spesso essere spiegate da altri meccanismi. Ad esempio, quello che sembra  un buco nero di massa intermedia potrebbe in realtà essere l’accumulo di buchi neri di massa stellare.

Per svelare nuovi dettagli su questa materia ancora in gran parte avvolta nel mistero Kıroğlu hanno intenzione di portare avanti nuove simulazioni che vedono protagoniste anche stelle giganti e le stelle binarie.

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Fonti: Northwestern University/Astrophysical Journal 

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