Il 30 giugno celebriamo la Giornata internazionale dedicata agli asteroidi, istituiti dalle Nazioni Uniti. E la data scelta per la ricorrenza non è affatto casuale
Il 30 giugno il mondo celebra l’Asteroid Day, ovvero la Giornata mondiale dedicata agli asteroidi. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2015, la ricorrenza ricorda la più grave e devastante collisione di un asteroide (anche se manca ancora la conferma che si sia trattato di questo tipo di corpo celeste) contro la superficie terrestre della storia recente, avvenuta nel 1908 in Siberia, che provocò danni in un’area di oltre 2.000 chilometri quadrati. In realtà quell’evento resta in parte avvolto nel mistero e continua ad incuriosire gli appassionati di astronomia di tutto il mondo.
Questa giornata rappresenta un momento importante di informazione e sensibilizzazione sulla minaccia, per il nostro Pianeta, rappresentata dagli asteroidi che popolano la galassia. In questo giorno, quindi, si organizzano eventi divulgativi in tutto il mondo, fruibili da qualsiasi angolo del Pianeta grazie alla trasmissione via streaming sul portale dedicato all’iniziativa.
Fra i promotori della giornata degli asteroidi ci sono l’astronauta dell’Apollo 9 Rusty Schweickart, il regista Grig Richters, la scienziata Danica Remy e, a sorpresa, l’ex chitarrista del gruppo rock Queen Brian May (per chi non lo sapesse, il signor May ha conseguito un dottorato in astrofisica presso l’Imperial College di Londra nel 2007).
Come spiegato, l’obiettivo della giornata odierna è quello di sensibilizzare non solo la comunità scientifica, ma anche il mondo dell’opinione pubblica, sulla conoscenza dei cosiddetti Near Earth Objects (NEOs, ovvero i corpi celesti che fluttuano nello spazio in prospicienza del nostro Pianeta).
La Terra è esposta continuamente agli urti di asteroidi, stelle e meteoriti. La maggior parte di questi corpi celesti si disintegra a contatto con i primi strati dell’atmosfera terrestre e non rappresenta quindi una minaccia per la nostra sopravvivenza.
Tuttavia, come è accaduto in Siberia, non è escluso il rischio che una collisione fra la Terra e un NEO possa effettivamente avvenire: nel 1908, l’attrito fra l’atmosfera e il corpo extraterrestre frantumò l’asteroide ad appena qualche chilometro dalla superficie terrestre, e ciò generò un’onda d’urto tale da radere al suolo un’intera foresta con decine di milioni di alberi, e da produrre un bagliore visibile a centinaia di chilometri di distanza.
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Fonte: Asteroid Day
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